(Da: Tempi, n. 30/31, 2011) Che siamo in crisi è chiaro a tutti. E non solo economica. Nell’epoca del “pensiero debole” la debolezza si ripercuote un po’ su tutto: etica, finanza, antropologia e naturalmente politica. Che fare? I cattolici italiani si affannano a capire chi votare alle prossime elezioni. I più attenti si chiedono se la “diaspora” dei politici cattolici deve continuare o se non sarebbe ora di rifare un partito unitario. Nella calura estiva di Roma arriva un venticello dalla parte di Trastevere. Nel palazzone di piazza San Calisto, zona extraterritoriale della Santa Sede, tra i vari dicasteri vaticani c’è il Pontificio Consiglio Justitia et Pax. È da qui […]
Archivi Giornalieri: 09/10/2011
La storia delle idee
La storia delle idee e la storia delle azioni corrono su binari paralleli che raramente si incontrano, restituire un'anima alla politica significa restituirle la forza delle idee, liberarla da quel preoccupante abbraccio con le lobbies economico finanziarie che, palesatosi dalla fine degli anni 80, ha portato in breve il sistema politico italiano alla tragica Caporetto di Tangentopoli, e alle disfatte odierne. Compito degli intellettuali è quello di individuare i nessi tra economia ed etica, di mediare tra il darwinismo sociale del laissez faire e il totalitarismo politico sociale dello stato, tenuto conto del fatto che comunque uno stato sano non sarà mai uno stato minimo. Una società non può esistere senza che vi si inserisca in qualche punto in freno della volontà e degli appetiti sfrenati. Occorre tornare alla guida delle idee, abbandonare i tecnicismi tattici della politica odierna, riappropriarsi della capacità progettuale che fu una delle risorse d'eccellenza della cosiddetta Prima Repubblica.