Terni, siamo dinanzi ad una nuova tangentopoli come negli anni ’90?

Speriamo di no, anche perché alla luce della critica situazione nazionale e di quella locale, ancor peggiore, legate alla disoccupazione, all’incertezza del futuro delle acciaierie, alla vendita della Basell, alle voci non confermate della chiusura dell’Adica di Nera Montoro, alla non approvazione del piano di rilancio della Sangemini, questo stato di cose getterebbe ancor più nello sconforto la nostra città e non credo che i cittadini si meritino tutto cio’. La speranza è che la magistratura verifichi eventuali errori e che se siano accertati siano frutto di superficialità e poca professionalità, ma non di dolo.

Terni, la Diocesi e gli intrecci perversi: sotto i riflettori finiscono anche i palazzi del potere

Il castello di San Girolamo è solo la punta di un iceberg e le indagini sono dirette anche in altre direzioni: si cercano le possibili coperture politiche offerte negli anni Che quella del castello di San Girolamo sia solo la punta di un iceberg è ormai chiaro a tutti. Come l’apparente sorpresa con cui è stata accolta l’iniziativa della procura della Repubblica che, inviando le sette informazioni di garanzia, ha ufficializzato la riapertura, in grande stile, delle indagini che coinvolgono la Diocesi di Terni. Ma non solo. L’intreccio Perché la trama, intricatissima, nella quale si incrociano le tante vicende riconducibili a quella matrice e nelle quali figurano, spesso, gli stessi […]