Beniamino Andreatta

Beniamino Andreatta

  Beniamino Andreatta era nato a Trento, l’11 agosto 1928. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all’Università di Padova nel 1950, aveva studiato economia alla Cattolica di Milano e a Cambridge, ed era poi diventato docente universitario. Nel corso della sua attività accademica ha insegnato alla Cattolica di Milano e nelle università di Urbino, Trento e Bologna. Tra i suoi allievi, l’attuale premier Romano Prodi che fu anche suo assistente a partire dal 1963. L’impegno politico di Andreatta risale agli anni Settanta, quando fu consigliere finanziario del governo presieduto da Aldo Moro.

Nera Montoro. Una cattedrale nel deserto

Nera Montoro. Una cattedrale nel deserto

{flv}20090801095701{/flv} Se mi andasse di scherzarci un po’ comincerei questa triste relazione scrivendo che “braccia rubate all’agricoltura hanno rubato terreni alla stessa per costruirci su un parcheggio nel nulla“, invece non mi va di fare battute di cattivo gusto, anche perchè mio nonno era un contadino, come amava definirsi con orgoglio, e credo che non avrebbe mai combinato una cosa simile, e poi voglio essere fiducioso che gli amministratori che hanno realizzato questa cosa avranno avuto dei buoni motivi per farla. Sta di fatto che nei pressi della zona industriale di Nera Montoro, sulla sponda sinistra del fiume Nera, di fronte al polo produttivo della Terni Chinica, in fase di […]

Il momento di Hyman Minsky o il momento di Willy il Coyote? In quale fase realmente si trova la crisi finanziaria internazionale, volge alla fine o è solo all’inizio?

Il momento di Hyman Minsky o il momento di Willy il Coyote? In quale fase realmente si trova la crisi finanziaria internazionale, volge alla fine o è solo all’inizio?

(Nda. Per approfondimenti si veda “La messa in crisi delle banche viene da lontano” – La Discussione 26/1/2006)   L’ipotesi minskyana (The Financial Instability Hypothesis Working Paper, 1992) di instabilità dei sistemi finanziari internazionali è stata trascurata e vilipesa fino alla crisi del 2008, al punto che era persino quasi impossibile pubblicare paper o semplici articoli sull’argomento. Il rigetto veniva dagli economisti sia di scuola classica che keynesiana. Il rischio era stato abbondantemente analizzato dal Federico Caffè (L’economia contemporanea, 1981) “In definitiva, osserva Minsky, le opinioni correnti degli anni trenta che collegavano la grande crisi con disfunzioni dei mercati monetari e finanziari trovano conferma nelle interpretazioni che egli propone. Con […]

Alcuni effetti delle esternalizzazioni nella Pubblica Amministrazione

Alcuni effetti delle esternalizzazioni nella Pubblica Amministrazione

Le esternalizzazioni di alcuni servizi prestati dalla Pubblica Amministrazione possono rappresentare una preziosa occasione per concentrare le risorse finanziarie disponibili, nei settori strategici e più propri dell’agire amministrativo del territorio. Requisito essenziale per consentire il corretto funzionamento di questo strumento di razionalizzazione della spesa è che, a parità di qualità del servizio reso, si verifichi anche un apprezzabile risparmio da parte dell’ente pubblico.Purtroppo, spesso, lo strumento delle esternalizzazioni viene utilizzato solo per creare circuiti fittizi e meramente ragionieristici di diminuzione, apparente, della spesa pubblica, secondo i meccanismi messi a disposizione dalle varie finanziarie. Quindi a volte le esternalizzazioni vengono utilizzate per nascondere, furbescamente, una parte della spesa pubblica, consentendo di […]

L’errore e la scelta. Ruolo della politica neoliberista nella crisi dell’acciaieria ternana e dell’industria italiana. Le possibili soluzioni

L’errore e la scelta. Ruolo della politica neoliberista nella crisi dell’acciaieria ternana e dell’industria italiana. Le possibili soluzioni

(Pubblicato in Indagini, n. 85/2004)  “… abbiam voluto distruggere e nonabbiamo saputo nulla edificare. “(F. Martini) Il linguaggio più inadeguato è quello della potenza impotente, il linguaggio di chi crede di disporre di armi che non ha, è il linguaggio degli intellettuali, per eccellenza una categoria di disarmati. D’altra parte gli intellettuali sono stati a più riprese invitati a non mischiare il proprio sapere alla politica. Julien Benda sosteneva che nella misura in cui fa politica l’intellettuale tradisce la cultura, mentre se l’uomo di cultura si pone al di sopra delle passioni umane si dice che fa opera sterile, come è noto questa fu la posizione di Gramsci.Mannheim sosteneva che […]