Campagna elettorale con tante promesse ammiccanti, ma priva di programmi
Print Friendly, PDF & Email

Tra meno di un mese saremo chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento italiano e la costituzione di un nuovo Governo. Chiunque vinca le elezioni avrà l’arduo compito di traghettare il paese fuori dall’attuale crisi economica, finanziaria ed energetica. Attraverso i media siamo perseguitati dalle tante promesse dei vari leader di partito e delle varie coalizioni, molte sono differenti per non dire proprio contraddittorie anche all’interno della stessa coalizione.

Il fatto che più ci preoccupa è che oltre agli spot elettorali ai cittadini non vengano comunicati veri a propri programmi, e soprattutto il silenzio dei candidati nei collegi territoriali, in quanto la richiesta di voto fa riferimento solo alle promesse dei leader nazionali del loro partito, senza menzione alcuna al loro programma o idea di sviluppo economico, lavorativo, culturale, paesaggistico del collegio. Le candidature imposte dall’alto spesso non prevedono esponenti locali, che quando sono presenti sono posti in posizione di difficile elezione. È difficile per loro fare un elenco delle problematiche da risolvere dal Governo o ancora peggio, non essendo del territorio, ne sono proprio all’oscuro. Tutti preoccupati per un seggio di sicura elezione.

Per parlare dell’ambito locale, non v’è traccia di programmi per l’aria di crisi del Ternano, la ricostruzione post terremoto, ancora poco più che iniziata, la salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente, lo sviluppo occupazionale, temi critici che stanno causando l’esodo dei giovani.

Dalle previsioni l’affluenza alle urne sarà molto bassa poiché i cittadini vedono i politici lontani dai loro problemi e non impegnati a risolverli, concentrati solo nella occupazione di una poltrona, e con l’idea di un già deciso accordo tra tutti i partiti pur di salvare ognuno le proprie posizioni di potere. Si allegano foto di zone terremotate, dove ancora la gente vive nei container, a 6 anni dall’evento e vista la crisi energetica non credo che passare altri inverni sia possibile dal punto di vista economico che fisico.