L’EPOCA DEL SUICIDIO ECONOMICO E POLITICO DELLO STATO ITALIANO.

L’EPOCA DEL SUICIDIO ECONOMICO E POLITICO DELLO STATO ITALIANO.

                              COME SIAMO ARRIVATI AL GRANDE DISASTRO DELLE SVENDITE DEL PATRIMONIO STATALE. LA LIQUIDAZIONE DELL’IRI. Se lo avesse fatto vostro padre sareste corsi dal Giudice Tutelare a chiedere l’interdizione, se fosse stato il curatore dei vostri interessi avreste messo mano alla pistola.   Quando Alcide De Gasperi cominciò il suo travagliato lavoro di Presidente del Consiglio dei Ministri di un Paese uscito dalla seconda guerra mondiale da sconfitto, distrutto da anni di bombardamenti, con un sistema produttivo mutilato, disponeva comunque di una formidabile risorsa strategica, strumento di politica economica, forse la più grandemultinazionale del mondo, l’IRI. […]

Terni. Una richiesta di tutela del patrimonio storico, artistico e di archeologia industriale

Terni. Una richiesta di tutela del patrimonio storico, artistico e di archeologia industriale

Atto d’indirizzo per un impegno della prima circoscrizione a tutela del patrimonio di rilevanza storica, artistica e di archeologia industriale presente nel nostro territorio. Premesso: Che nel nostro territorio si trovano in stato di assoluto degrado palazzi, monumenti, chiese e  resti di opere industriali , quali la palazzina Alterocca, la fontana di Piazza Tacito, la torre medioevale di via della Biblioteca,  la chiesetta dalla Madonna del Rosario a Rocca San Zenone, la cappella di Villa Spadoni  e la diga sul Canale Nerino; Che tra circoscrizione e organismi come il FAI c’è stata già una fattiva collaborazione con la messa in evidenza e all’attenzione dell’opinione pubblica dei patrimoni artistici dei borghi […]

Un dirigente dei servizi finanziari: “di finanza derivata non sapevo nulla”

Un dirigente dei servizi finanziari: “di finanza derivata non sapevo nulla”

“Di finanza derivata non sapevo nulla“ Il 2 marzo sono apparsi sui quotidiani locali articoli che riportano gli addebiti da parte della Corte dei Conti per un danno arrecato alle casse del Comune di Terni, per oltre 2 milioni di Euro. Il danno sarebbe stato generato attraverso un superficiale ed incompetente ricorso ad operazioni di finanza derivata. La cifra totale andrebbe ripartita tra le due giunte Raffaelli e Di Girolamo, seppure l’ammontare imputabile alla attuale amministrazione, pari a 6500 Euro, sembra riconducibile alla estinzione del rapporto, che avrebbe comportato un risparmio di alcune centinaia di migliaia di euro. Fatto veramente eclatante è che oltre ai vari assessori delle diverse giunte un […]