Consorzi di Bonifica e tutela del rischio idrogeologico
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Solo nel ternano vi è una parte di popolazione che, spinta da politici demagoghi ispirati da quel populismo che da qualche anno va tanto di moda, sarebbe felice della soppressione dell’ente per non pagare pochi euro di tassa. A tutti questi concittadini dico di ricordare i morti per disastri idrogeologici. I politici soffiamo sulla questione alimentando dubbi sulla legittimità del tributo proponendo ai cittadini di fare ricorsi, ricorsi che fino a oggi la Commissione Tributaria ha respinto.

Pertanto, continuo a non capire perché i politici non vedano di buon occhio gli enti necessari e ben funzionanti, forse perché questi enti non sono controllabili da essi?

Sarebbe opportuno che tali politici si occupassero in maggior misura del buon andamento degli enti locali, comuni e province, e delle aziende loro partecipate, che ha visto in alcuni casi l’intervento degli organi di controllo e della GdF, nei quali i bilanci incomprensibilmente in rosso vengono portati in pareggio soltanto con la vendita di patrimonio pubblico, del quale ne è rimasto poco a disposizione, società partecipate per le quali si impone l’introduzione di principi di sana gestione, eliminando spese inutili, o per queste non ci sarà molto tempo di vita.

Pertanto i cittadini dovrebbero analizzare con obiettività la funzione e il lavoro svolto ogni anno dal Consorzio di Bonifica “Tevere Nera” per il mantenimento in efficienza dei corsi d’acqua e quanto necessario per la prevenzione di disastri, non si lascino abbindolare da chi propone “semplicemente” la riduzione delle imposte. Meno tasse significa meno servizi da parte di tutto lo Stato Sociale, si chieda piuttosto una buona gestione e uno stop alle nomine manageriali di origine politica, per montare un buon cavallo ci vuole solo un buon fantino, non un fantino qualsiasi nominato dall’apparato di partito, qualunque esso sia. Il disastro che stanno producendo le nomine politiche forse è più evidente nella gestione delle Aziende Sanitarie Locali, settore che possiamo toccare con mano e sentire direttamente sulla nostra pelle, ma gli altri settori della Pubblica Amministrazione non sono da meno. Quindi propongo più politica, la grande assente, ma meno ingerenza politica nella gestione della cosa pubblica, che, per definizione, è di tutti.

Per approfondimenti: