Demagogia sulle tasse (La tassa dei consorzi di bonifica)
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Altra Chimera elettorale è la diminuzione indiscriminata delle imposte sui redditi (in tempi di dissesti finanziari è proprio una grande trovata), tradotta poi nella riduzione del numero delle aliquote e nel trasferimento di parte delle imposte dalla tassazione sui redditi, progressiva (paga di più chi guadagna di più), al consumo, cioè sull’IVA, in un processo che tende a far pagare a ricchi e meno ricchi la stessa aliquota, il 20%. Poi ancora la flat tax sugli affitti, per la quale il piccolo risparmiatore che ha investito i suoi risparmi su un immobile per integrare la sua futura pensione pagherà sulle rendite da locazione quanto un ricco possidente di immobili. Insomma, sembra che tutto l’arco costituzionale si vada appiattendo sul programma politico che fu di Silvio Berlusconi, all’epoca in cui scese ….. a predicare l’ultraliberismo di matrice anglosassone. A livello internazionale questo movimento è guidato dai lobbisti americani che stanno dietro i Tea Party, gli stessi che si sono battuti contro la riforma sanitaria di Obama, per mantenere tasse basse per i più ricchi, quelli che nell’ultimo congresso di Londra, organizzato nel 2010 dalla Taxpayers Alliance britannica, si sono riproposti di diffondere il loro messaggio: governo leggero, poche e basse tasse. Il congresso londinese ha stabilito un legame fra i gruppi di destra inglesi e le lobby americane che si battono per tasse basse, poche regole e  ampia privatizzazione dei servizi pubblici, lotta contro le regole per combattere il riscaldamento globale, contro le tasse alle banche, la  privacy di contribuenti  e correntisti da proteggere contro l’acquisizione dei dati dai paradisi fiscali, le strategie per uscire dalla recessione allargando privatizzazioni e riducendo i controlli, ecc. Sono sempre più convinto che questa classe politica potrebbe avere l’occasione di rimpiangere quelle monetine tirate a Craxi (a loro potrebbero tirare altro), e che noi rimpiangeremo, o rimpiangiamo già, la classe politica che li ha preceduti.


Terni/ TASSA TEVERE-NERA: CLAMOROSA PROTESTA DI CITTADINI IN COMUNE, LA MAGGIORANZA VACILLA (Da: Terni Magazine, 25/01/2011)

Folla di cittadini ieri in Consiglio comunale per protestare ancora una volta contro la tassa Tevere-Nera e chiedere che l’assemblea, con le varie forze politiche, si esprima finalmente in maniera chiara sulla vicenda. Almeno trecento i ternani che, “armati” di cartelli e striscioni, hanno risposto all’invito del Comitato abolizionista e costretto l’assise a sospendere la seduta per un incontro con il sindaco e i capigruppo. Non sono mancati momenti di tensione in questa ennesima giornata di mobilitazione per contestare la “tassa dei ternani”, quella che, per intendersi, non si paga e non si è mai pagata. “Abbiamo organizzato l’inziativa e chiesto l’incontro con sindaco e capigruppo — spiegano dal Comitato — per rappresentare un problema annoso e affinchè l’amministrazione si attivi per far si che tutti i cittadini dell’Umbria siano trattati allo stesso modo. Crediamo che l’occasione sia il disegno di legge regionale: crediamo sia ora che sindaco e giunta facciano ben presente alla Regione che è il momento di voltare pagina”. Da oltre un anno staziona in commissione un ordine del giorno con cui si impegna il Consiglio comunale ad attivarsi per sospendere il pagamento del contributo di bonifica, adesso quel documento torna d’attualità e potrebbe rappresentare la leva per riportare la questione all’attenzione dell’assemblea. Dal Comitato si definisce “morbido” l’atteggiamento del sindaco Di Girolamo, “che ha richiamato, come presidente delle autonomie locali il percorso di approfondimento che sta interessando i vari Comuni e che comunque ritiene sia prima il Consiglio comunale a dover prendere una posizione definita”. “Auspichiamo un passaggio concreto— aggiunge il fronte abolizionista—, sia con l’atto al vaglio della commissione, che peraltro si riunirà mercoledì (domani ndr), sia in gni caso con una discussione che coinvolga l’assemblea cittadina. Se questo passaggio in Consiglio non avverrà in tempi brevi, organizzeremo altre iniziative di protesta oltre alla manifestazione a Perugia e al sit-in di piazza che effettueremo a Terni, che resta entrambe confermate. E ora che tutte le forze politiche si esprimano sulla questione, cosa che per esempio non ha mai fatto l’ex sindaco, e facciano sapere ai ternani da che parte stanno”. La vicenda comincia a creare più di un imbarazzo nella maggioranza, soprattutto nel Pd, in cui comincerebbero ad alzarsi voci chiaramente contrarie alla tassa Tevere-Nera. Ma lo stesso disegno di legge regionale non soddisfa. «Prevede infatti — osserva il Comitato — che in materia di difesa idrogeologica l’azione dell’Agenzia forestale si limiti ai territori dove non operano i Consorzi. Insomma la Regione conferisce in questo settore funzioni proprio ai Consorzi e non all’Agenzia, come per il resto dell’Umbria. Si perpetua quindi la discriminazione verso un largo territorio che va da Orvieto a Terni, da Todi a Foligno, da Spoleto a Massa Martana ove, per gli stessi servizi, intere popolazioni pagheranno una contribuzione aggiuntiva”.


“Non è più sostenibile la situazione d’incertezza che caratterizza l’annoso problema della tassa Tevere-Nera”.

Dichiarazione del consigliere comunale di Terni Leo Venturi (Terni Oltre). Le iniziative intraprese dal presidente del consiglio regionale dell’Umbria per avviare a soluzione l’iniquo pagamento del balzello per i nostri concittadini sono solo servite ad illudere i cittadini ternani non avendo prodotto un minimo risultato. Mentre permane questa situazione tantissimi cittadini sono inondati da migliaia e migliaia di avvisi di pagamento emessi dal Consorzio di Bonifica facendo aumentare un malcontento e una forte critica nei confronti delle istituzioni e di coloro che hanno il potere e il dovere di trovare le soluzioni a un problema non più sostenibile dalle nostre comunità. La necessità di sopprimere gli enti cosiddetti inutili, che spesso non sono altro che baracconi tenuti in piedi con i soldi dei cittadini, sembra non riguardare i Consorzi di Bonifica probabilmente perché non insistono nei territori che hanno un forte peso politico, a partire da Perugia, e per il fatto che a foraggiarli sono quei cittadini che hanno avuto la sfortuna di trovarseli fra i piedi. Di fronte a questa situazione e all’insensibilità mostrata negli anni dalla Regione dell’Umbria –conclude Venturi – occorre riprendere una forte mobilitazione. Entro il mese di gennaio Terni Oltre attiverà assemblee pubbliche su tutti i territori interessati dal pagamento della tassa Tevere Nera per definire le iniziative da intraprendere nei confronti delle istituzioni e del Consorzio di Bonifica, iniziative che dovranno culminare con una manifestazione presso la sede del Consiglio Regionale dell’Umbria.”

(Da: www.centronline.it 22/12/2010).


Ancora Leo venturi:

In questi giorni il Consorzio di bonifica Tevere-Nera sta inviando le cartelle del 2010 e nonostante gli impegni assunti dalla Regione e le iniziative di protesta che da anni vedono impegnati tantissimi cittadini nel contestare un balzello incomprensibile e utile solo a tenere in piedi un ente inutile la politica rimane silenziosa e indifferente. E’ l’ennesima denuncia del consigliere comunale di Terni Oltre Leo Venturi che sottolinea come non una parola sia stata spesa dagli amministratori locali su quella che definisce palese ingiustizia che colpisce i ternani. “L’assemblea pubblica che si terrà il 14 gennaio alle ore 17 nella sala del consiglio comunale di Palazzo Spada – spiega Venturi – dovrà definire le iniziative da intraprendere per rimettere al centro del confronto politico la tassa Tevere Nera. Iniziative che dovranno culminare con una manifestazione a Perugia, sotto la sede del Consiglio Regionale – conclude l’esponente di Terni Oltre – per richiamare la Regione a sanare una discriminazione non più sopportabile dai ternani.

(Da: www.terninrete.it 07/01/2011).

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La riflessione sul tema

Anche quest’anno, puntualmente, assistiamo allo sgretolarsi di alcune Regioni del nostro Paese a causa dei violenti nubifragi che si sono abbattuti su gran parte del Nord Italia e, a seguire, nel Sud. Televisioni e giornali danno di continuo un costante e dettagliato resoconto sulle vittime, sui danni alle abitazioni, agli allevamenti e sui danni all’agricoltura.

Ad oggi il pesante bilancio registrato è quello di tre vittime, oltre 2.500 sfollati, 130 Comuni colpiti e più di 500.000 persone coinvolte complessivamente. Devastate intere zone agricole e 2 milioni di animali annegati. Una vera e propria ecatombe.

“Il Veneto è in ginocchio e ha bisogno dell’aiuto di tutti”, ripete Luca Zaia, governatore della Regione, lamentando una sottovalutazione a livello nazionale delle catastrofiche conseguenze del maltempo. Al momento, e ci duole rilevarlo, migliaia di famiglie e imprese sono appese al sottile filo della divina provvidenza, della buona o della mala sorte. Eppure non mancano certo dati tecnici e scientifici che abbiano mai nascosto lo stato reale del nostro ecosistema: già cinque anni fa, relativamente in particolare alla regione Veneto, Legambiente e il dipartimento della Protezione Civile dichiaravano a rischio alluvioni ben il 30% dei Comuni veneti.

Il governo sta reagendo all’emergenza con lo stanziamento di 300 milioni di euro come primi fondi per la ricostruzione, e, d’accordo con l’Associazione Bancaria Italiana – ABI-  sta impegnandosi per la sospensione temporanea dei mutui per le famiglie e imprese poiché, secondo Zaia e l’assessore regionale alla Protezione civile, le perdite si aggirerebbero sul miliardo di euro.

Ma i diluvi non usano discriminazioni di sorta, un adagio recitava che piove sui giusti e sugli ingiusti: tant’è che ad essere flagellato nelle ultime ore è anche il sud Italia, come a dire che a chi tocca tocca, sia al produttivo e ricco Nordest o all’”improduttivo e povero” Sud. Ma se un alluvione nel Sud Italia, pur rattristandoci, non ci sconvolge più di tanto talmente siamo abituati ai disastri idrogeologici di quelle zone, una qual certa sorpresa viene spontanea avvertirla quando, a essere messa in ginocchio, è la parte del nostro Paese definita per antonomasia fiore all’occhiello di imprese floride e quindi fonte di economia fiorente.

Dov’è l’errore quindi? Chi ha sottovalutato il pericolo incombente? Probabilmente, oltre all’impegno di associazioni come la Caritas, la Croce Rossa, la Protezione Civile, ecc., oltre ai doverosi interventi da parte del governo, questi eventi, tanto al Nord quanto al Sud, questi veri e propri flagelli atmosferici servono a ricordarci l’esigenza di riconsiderare e potenziare le politiche di gestione del territorio e dell’ambiente. Inutile pensare al mobilio se le fondamenta di una casa sono impreparate alle intemperie. E questo vale sia per il Nord che per il Sud. Dall’Alpi alle Piramidi.

Il messaggio del Vescovi diramato nel corso della “V Giornata per la salvaguardia del creato” lo scorso 1 settembre, recitava che “è impossibile parlare di bene comune tralasciando quello fondamentale di consentire alla persona di vivere in una dimensione ambientale sana”. Vale a dire: evviva la produttività del Nordest, evviva la “fantasia” forse poco produttiva del Sud, poiché entrambi compongono, nel loro insieme, il nostro unico e variegato Paese. Ma si impone comunque, tanto al Veneto quanto alla Calabria, tanto al Friuli quanto alla Sicilia, di porre una maggiore attenzione alle nostre fondamenta geologiche.
E questo senza distinzioni geografiche di sorta.

“Che succede alla Madre Natura? Diviene matrigna, dispensatrice di morte e sciagure? Con rabbia tremenda su tutta la Terra scuote e distrugge le cose, la vita. E’ forse offesa dal vivere vano, dal vile ingorgo di tanti egoismi distruttivi e letali del vivere giusto, del vivere sano? E’ forse in collera per il poco rispetto che viene portato ai grandi valori del Naturale? Condanna forse gli inetti Poteri per il non-fatto, per il mal-fatto? Si pentiranno i grandi Poteri? Daranno corso ad azioni efficaci per prevedere i mali futuri di tutti i luoghi più brutti o più belli di tutta intera la Patria terra?”.

(“Tsunami” di Giuseppe Cocco, da: www.prismanews.net 15/11/2010).

 

 

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