Democrazia Cristiana – Cronologia
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La Democrazia Cristiana (DC) era un partito politico italiano,

di ispirazione cristiana, moderato, fondato nel 1942.

Storia

Il partito fu fondato nell’ottobre 1942 da esponenti del disciolto Partito Popolare Italiano (PPI) di Don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi, del Movimento Guelfo d’Azione di Piero Malvestiti e da intellettuali provenienti dalle organizzazioni cattoliche, come l’Azione Cattolica e la Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI). Tra i fondatori, oltre a Sturzo e De Gasperi, si ricordano: Mario Scelba, Attilio Piccioni e Giovanni Gronchi del PPI, Aldo Moro e Giulio Andreotti dell’Azione Cattolica e Amintore Fanfani e Giuseppe Dossetti della FUCI.
La DC ha fatto parte di tutti i governi italiani dal 1946 al 1992. È stato sempre il primo partito nelle consultazioni politiche nazionali, ad eccezione delle elezioni europee del 1984 in cui, di poco, fu superata dal Partito Comunista Italiano. Ha espresso numerosi presidenti del Consiglio dei ministri e della Repubblica.
Dal 1946 al 1962
Dal 1946 al 1948, nell’Assemblea Costituente, partecipò alla stesura della Costituzione italiana, impegnandosi ad evitare un ritorno al passato fascista e contemporaneamente ad evitare una deriva social comunista. Riuscì, quale partito di maggioranza relativa, a dialogare con tutti gli altri partiti dell’arco costituzionale, assicurando, così al Paese una Carta Costituzionale ampiamente condivisa. Esempio di questo impegno è l’art. 1 della Costituzione, che nel definire l’Italia “una repubblica democratica fondata sul lavoro”, evitò il riferimento tanto alla “repubblica di lavoratori” di stampo decisamente marxista, quanto il riferimento ad uno Stato di impostazione liberal capitalista.
Alle elezioni politiche del 1948, dopo una durissima campagna elettorale contro il Fronte Democratico Popolare (composto da comunisti e socialisti), la DC ottenne il 48.5% dei suffragi, assicurando così la nascita di un governo di centro, insieme a PLI, PRI e PSDI, e l’ancoraggio dell’Italia al Patto Atlantico ed alla futura e Europea.
In questi anni, la DC fonda governi con PSDI, PRI e PLI, e al III congresso la linea di partito si sposta verso sinistra. È il periodo dei governi guidati da Alcide De Gasperi.
Il partito rafforza la sua organizzazione, cerca di occupare lo Stato e distribuire le risorse in modo da risultare più indipendente dalla Chiesa, si collega all’industria statale. Riceve anche l’appoggio del MSI. Guidano le formazioni di governo Giuseppe Pella, Amintore Fanfani, Mario Scelba, Mario Segni, Adone Zoli, Fernando Tambroni.
Dal 1963 al 1978
In questo periodo si apre la tradizione del centrosinistra italiano, con il governo Fanfani V che riceve l’appoggio condizionato del PSI: i governi introducono la programmazione economica per una più equa distribuzione dei beni e attuano progetti di riformismo. Vengono istituite le Regioni, nazionalizzata l’industria elettrica, istituita la scuola media unica obbligatoria, portato l’obbligo scolastico a 14 anni, varata la legge sul divorzio e fondato lo statuto dei lavoratori.
Si susseguono governi guidati da Aldo Moro, Giovanni Leone, Mariano Rumor, Emilio Colombo, Giulio Andreotti.
È un periodo di profondi cambiamenti sociali: nascono il movimento studentesco e quello operaio, vengono istituite le USL, chiusi i manicomi e istituita la cassa integrazione (1975). Scoppia il fenomeno del terrorismo.
Nel marzo 1978 le Brigate Rosse rapiscono e uccidono Aldo Moro.
Dal 1979 al 1994
A partire dal 1980 si inaugura la stagione del “Pentapartito”, costituito dalla DC insieme a PSI, PSDI, PRI e PLI, formalizzato prima con guida socialista (nel 1983), poi con guida democristiana (nel 1988).
Guidano il governo Francesco Cossiga, Arnaldo Forlani, Giovanni Spadolini, Amintore Fanfani, Giovanni Goria, Ciriaco De Mita, Giulio Andreotti.
Nel 1992 scoppia lo scandalo di tangentopoli e, dopo oltre cinquant’anni di attività, dopo la crisi dovuta all’inchiesta giudiziaria denominata Mani pulite, il 18 gennaio 1994 il partito deliberò di mutare nome riprendendo quello del partito fondato da Sturzo nel 1919: Partito Popolare Italiano (PPI).
Tale decisione comportò, di fatto, la fine della esperienza politica della DC. Alcuni esponenti più conservatori del partito diedero, infatti, vita al Centro Cristiano Democratico (CCD) guidato da Pier Ferdinando Casini; altri esponenti della sinistra del partito, invece, fondarono i Cristiano Sociali, poi confluiti nei Democratici di Sinistra.
La DC si vide così divisa in tre tronconi: il PPI che mantenne la collocazione centrista, il CCD che si collocò nel centro destra ed i CS che si posizionarono a sinistra. Mario Segni e Leoluca Orlando, deputati DC ed araldi di una moralizzazione del sistema politico, diedero invece vita, rispettivamente, a due movimenti politici: il Patto Segni, movimento centrista, e La Rete, movimento di centro sinistra.
Gli eredi della tradizione democristiana

Dopo la disgregazine seguita all’operazione Mani Pulite, pochi personaggi rimasero in prima linea a fronteggiare le persecuzini della magistratura. I cosiddetti giovani invece di ricompattarsi in fretta crearono ciascuno il proprio granducato. La parola d’ordine in quegli ann era “meglio essere generali di un piccolo esercito che caporali in un’armata sconfinata” (figuriamoci un po’ cosa avevano capito della vita politica, che pure molti di loro avevano vissuto non come ragazzi di bottega ma come privilegiati vice). Questo manipolo di buoni a nulla di fatto preparò la strada allo strapotere di Berlusconi, che nel frattempo era anche “sceso in campo“, e che nel brevere volgere di qualche anno se li fumerà, letteralmente, tutti.
Comunque, usando un termine di cui mi pentirò, i principali eredi della tradizione politica democristiana sono stati: La Margherita, partito nato dall’aggregazione del PPI e di altre forze politiche di centro (I Democratici e Rinnovamento Italiano) e guidato da Francesco Rutelli; i Popolari-UDEUR, guidati da Clemente Mastella; l’UDC, guidata da Casini, Buttiglione e Follini.
I primi due si sono situati nel centrosinistra divenendo parte integrante dell’e e confluendo poi nel Partito Democratico. Il terzo  ha oscillato, secondo la convenienza, un po’ a destra e un po’ a sinistra, fino alla sua estinzione nelle ultime elezioni politiche del 2008. L’UDC si è collocata nel centrodestra, facendo parte della Casa delle Libertà, fino alle ultime elezioni politiche 2008, nelle quali, presumibilmente per problemi di carenza di poltrone, ha preferito correre da sola, salvandosi, per il rotto della cuffia, dalla sparizione, grazie soprattutto al contributo del Movimento per le Autonomie, guidato dall’ex democristiano siciliano Lombardo (lui si uno degli ultimi cavalli di razza della vecchia DC).
Vi è poi i piccolo cespuglio di Democrazia Cristiana per le Autonomie, guidata da Gianfranco Rotondi, la quale, schierata fin dalla sua nascita nella coalizione di centro destra, è confluita proprio in questi nel Popolo delle Libertà.
Segretari
Alcide De Gasperi (luglio 1944 – settembre 1946);
Attilio Piccioni (settembre 1946 – gennaio 1949);
Giuseppe Cappi (gennaio – giugno 1949);
Paolo Emilio Taviani (giugno 1949 – aprile 1950);
Guido Gonella (aprile 1950 – settembre 1953);
Alcide De Gasperi (settembre 1953 – giugno 1954);
Amintore Fanfani (giugno 1954 – marzo 1959);
Aldo Moro (marzo 1959 – gennaio 1964);
Mariano Rumor (gennaio 1964 – gennaio 1969);
Flaminio Piccoli (gennaio – novembre 1969);
Arnaldo Forlani (novembre 1969 – giugno 1973);
Amintore Fanfani (giugno 1973 – luglio 1975);
Benigno Zaccagnini (luglio 1975 – febbraio 1980);
Flaminio Piccoli (febbraio 1980 – maggio 1982);
Ciriaco De Mita (maggio 1982 – febbraio 1989);
Arnaldo Forlani (febbraio 1989 – ottobre 1992);
Mino Martinazzoli (ottobre 1992 – gennaio 1994);

PRESIDENTI DEL CONSIGLIO NAZIONALE

Giulio Rodinò
Giulio Rodinò
Stefano Jacini
Giulio Rodinò
Giuseppe Micheli
Giulio Rodinò
Giorgio Jaut
Mario Cingolani
Adone Zoli
Alcide De Gasperi
Adone Zoli
Attilio Piccioni
Mario Scelba
Benigno Zaccagnini
Franca Falcucci
Amintore Fanfani
Aldo Moro
Flaminio Piccoli
Arnaldo Forlani
Flaminio Piccoli
Arnaldo Forlani
Ciriaco De Mita

9-11 sett. 1944
28 febbraio 1945
1-3 marzo 1945
31 luglio 1945
1-3 agosto 1945
6-9 gennaio 1946
29 aprile 1946
21-23 giugno 1946
24 agosto 1954
22 settembre 1946
24 agosto 1954
22 maggio 1960
30 marzo 1966
9 luglio 1969
23 novembre 1975
14 aprile 1976
11 ottobre 1976
28 luglio 1978
5 marzo 1980
11 maggio 1982
11 giugno 1986
16 marzo 1989

SEGRETARI AMMINISTRATIVI

Pier Carlo Restagno
Giuseppe Spataro
Domenico Magrì
Luciano Dal Falco
Renato Branzi
Ernesto Pucci
Filippo Micheli
Giuseppe Tonutti
Severino Citaristi

1 agosto 1944
29 settembre 1953
16 luglio 1954
31 ottobre 1956
10 giugno 1958
3 ottobre 1964
9 novembre 1969
11 maggio 1982
11 giugno 1986

ISCRITTI AL PARTITO

1945 ———- 537.568
1946 ———- 602.652
1947 ———- 790.771
1948 ———- 1.095.359
1949 ———- 766.023
1951 ———- 917.095
1952 ———- 954.723
1953 ———- 1.141.181
1954 ———- 1.252.524
1955 ———- 1.186.785
1956 ———- 1.377.286
1957 ———- 1.295.028
1958 ———- 1.410.179
1959 ———- 1.608.609
1960 ———- 1.473.789
1961 ———- 1.565.185
1962 ———- 1.446.500
1963———– 1.621.620
1964———– 1.633.003
1965———– 1.566.428
1966———– 1.592.134

1967 ———- 1.621.866

1968 ———- 1.696.182
1969 ———- 1.745.632
1970 ———- 1.738.996
1971 ———- 1.814.578
1973 ———- 1.747.292
1974 ———- 1.843.515
1975 ———- 1.732.501
1976 ———- 1.365.187
1977 ———- 1.201.707
1978 ———- 1.355.423
1979 ———- 1.384.148
1980 ———- 1.395.584
1981 ———- 1.385.141
1982 ———- 1.361.066
1983 ———- 1.384.058
1984 ———- 1.382.278
1985 ———- 1.444.565
1986 ———- 1.395.784
1987 ———- 1.812.201
1988 ———- 1.693.346

Congressi
I Congresso – Roma, 24-27 aprile 1946;
II Congresso – Napoli, 15-19 novembre 1947;
III Congresso – Venezia, 2-6 giugno 1949;
IV Congresso – Roma, 21-26 novembre 1952;
V Congresso – Napoli, 26-29 giugno 1954;
VI Congresso – Trento, 14-18 ottobre 1956;
VII Congresso – Firenze, 23-28 ottobre 1959;
VIII Congresso – Napoli, 27-31 gennaio 1962;
IX Congresso – Roma, 12-16 settembre 1964;
X Congresso – Milano, 23-26 novembre 1967;
XI Congresso – Roma, 27-30 giugno 1969;
XII Congresso – Roma, 6-10 giugno 1973;
XIII Congresso – Roma, 18-24 marzo 1976;
XIV Congresso – Roma, 15-20 febbraio 1980;
XV Congresso – Roma, 2-6 maggio 1982;
XVI Congresso – Roma, 24-28 febbraio 1984;
XVII Congresso – Roma, 26-30 maggio 1986;
XVIII Congresso – Roma, 18-22 febbraio 1989;

Cariche istituzionali

Presidenti della Repubblica:
Francesco Cossiga;
Giovanni Gronchi;
Giovanni Leone;
Antonio Segni;
Oscar Luigi Scalfaro;

Presidenti del Senato:
Vittorino Colombo;
Francesco Cossiga;
Amintore Fanfani;
Tommaso Morlino;
Giovanni Spagnolli;
Ennio Zelioli Lanzini;
Presidenti della Camera;
Brunetto Bucciarelli Ducci;
Giovanni Gronchi;
Giovanni Leone;
Oscar Luigi Scalfaro;

Presidenti del Consiglio:
Giulio Andreotti;
Emilio Colombo;
Francesco Cossiga;
Alcide De Gasperi;
Ciriaco De Mita;
Amintore Fanfani;
Arnaldo Forlani;
Giovanni Goria;
Giovanni Leone;
Aldo Moro;
Giuseppe Pella;
Mariano Rumor;
Mario Scelba;
Antonio Segn;i
Fernando Tambroni;
Adone Zoli;

Per i fondi archivistici on line: http://www.archividc.it/gea/
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