Friedrich Funder
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Funder Friedrich nasce a Graz il 1° novembre 1872 da una famiglia di panettieri. Difficoltà economiche constrinsero la famiglia a cedere l’attività e a trasferirsi,  nel 1879 in un piccolo distretto industriale nei pressi di Dresda. Lì il giovane Friedrich entra a contatto con la realtà del proletariato. Nel 1887 la famiglia si trasferisce di nuovo a  Graz, dove il giovane frequenta il seminario giovanile, con l’intenzione di diventare sacerdote, palesando precocemente spiccate doti giornalistiche. Dopo il ginnasio continua gli studi all’Università di Vienna nella Facoltà di Filosofia e storia. Dal 1896 è attivo collaboratore del giornale cristiano sociale di Vienna Reichpost (Pubblicato a Vienna dal 1894 al 1938), il massimo giornale cattolico dell’Impero, divenendone nel 1902 caporedattore e dal 1905 al 1938 ne diviene direttore. Il Reichpost si pose come quotidiano antagonista del liberalismo e del socialismo, quanto del cattolicesimo conservatore, dal 1932 sostenne l’idea dello stato corporativo.

Funder non fu mai realmente coinvolto in vicende politiche, ma fu collaboratore dell’arciduca per la riorganizzazione dell’impero nel gabinetto “Belvedere”, riorganizzazione interrotta dall’assanio dello stesso arciduca. Successivamente fu nominato ministro Maker, fu molto vicino al consigliere Ignaz Seipel.

De Gasperi conosce Funder quando era studente a Vienna, e comincia a frequentare la redazione del giornale e a collaborare con alcuni articoli, avviando una amicizia durata a lungo. Nel 1915 De Gasperi prende contatto con Funder per conoscere l’atteggiamento del governo austriaco circa una possibile cessione del Trentino che avrebbe evitato l’intervento italiano in guerra. Ottenuta risposta positiva De Gasperi si reca a Roma per riferire ai circoli responsabili e allo stesso Benedetto XV l’esito del colloquio.
Durante la prima repubblica Funder prosegue la sua attività giornalistica a sostegno del cancelliere Seipel e come esponente di rilievo e membro influente del partito cristiano sociale. Dopo l’Anchluss del 1938, al quale è contrario, viene arrestato  dalla Gestapo e inviato nel campo di concentramento di Dachau e poi di Flossenburg. Trascorse in prigione quasi tutti gli anni della seconda guerra mondiale, fu liberato nel 1939 grazie ad un laborioso intervento del Vaticano. Al suo rientro in patria ricevette una diffida scritta a non collaborare con alcun quotidiano e a non fondarne altri. Solo alla
fine della guerra, nel 1945 fonda il settimanale cattolico Die Furche, di cui fu direttore fino alla sua morte. Rimane uno strenuo oppositore del socialismo e dei movimenti socialisti. Muore a Vienna il 15 maggio 1959.

 

Scritti:

Vom Gestern ins Heute – Aus dem Kaiserreich in die Republik, 1952;

Aufbruch zur christlichen Sozialreform, 1953;

Als Österreich den Sturm bestand, 1957.