Gianfranco Ciaurro
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Per il complesso delle sue attività gli è stato attribuito nel 1986 il premio internazionale “S. Valentino d’oro”; nel 1989 il premio “Kroton” per la cultura giuridica e il premio “Educazione al civismo ed alla responsabilità” della organizzazione internazionale Ecole Instrument de Paix.
Nel 1985 fu nominato Estensore del Processo Verbale, nel 1988 è Vice Segretario Generale Vicario, nel 1989 Segretario Generale della Camera dei Deputati.
Fu consigliere di Stato, docente universitario di Diritto Costituzionale e Parlamentare, è stato segretario nazionale dell’Associazione Nazionale di Scienze Politiche, avvocato patrocinante in cassazione. Aveva avuto occasione di dirigere la rivista “Nuovi Studi Politici”, autore dei seguenti volumi:

 

* Gli istituti della democrazia, Giuffrè, 1973;
* Le istituzioni parlamentari, Giuffrè, 1981;
* Anatomia di una costituzione, Armando, 1983;
* Le Camere del Parlamento, Colombo, 1988.

Nel 1991 il Consiglio Comunale di Roma lo elegge Assessore al Bilancio e ai Tributi nella Giunta Capitolina, due anni dopo è Ministro per le Politiche Comunitarie e gli Affari Regionali nel governo Amato, in sostituzione del suo collega di partito Raffaele Costa, il quale era andato a ricoprire il Ministero della Sanità, lasciato vacante dalle Dimissioni di Francesco De Lorenzo coinvolto in scandali per tangenti.
Il 20 giugno 1993 è eletto, per elezione diretta, Sindaco del Comune di Terni, alla guida di una coalizione di centro destra che per prima riesce a strappare il governo della città al monopolio del centro sinistra, allora gravemente colpito da arresti eccellenti relativi alla cosiddetta Mani Pulite Ternana. Il Professore aveva vinto di stretta misura sull’avversario Giustinelli con il 50,15 % dopo 48 anni di dominio incontrastato delle sinistre. Fu sindaco per sette anni e successivamente consigliere della Provincia di Terni fino alla morte, avvenuta a Roma il 29 novembre 2000.
Quasi contemporaneamente è deceduto anche il profesor Negri, che insieme a Ciaurro ha percorso tutta la carriera di funzionario della Camera dei. Ambedue erano innanzitutto costituzionalisti raffinatissimi ed enciclopedici, formidabili anche nella memoria dei precedenti e degli aneddoti parlamentari, autori di innumerevoli pubblicazioni ed ascoltati consiglieri delle più alte cariche dello Stato, in particolare del Quirinale durante la Presidenza Cossiga.
Sia Negri che Ciaurro erano ritenuti fra i principali e coerenti intellettuali di cultura liberaldemocratica. Raggiunta l’età della pensione, ambedue si sono impegnati in politica ottenendo significativi riconoscimenti. L’arrivo di Guglielmo Negri o di Gianfranco Ciaurro, come in precedenza di Silvano Tosi, in Transatlantico alla Camera, dopo i lunghi anni di incarichi interni al Palazzo, fu un avvenimento. Ciaurro e Negri erano anche accomunati da una forte sensibilità per la democrazia interna ai partiti e per il diritto dei partiti, per le regole di partecipazione democratica e di trasparenza interna alle forze politiche che testimoniano anche il modello di Stato e di rapporti con gli enti locali.
Soprattutto rimarranno d’esempio la cultura, il senso profondo delle istituzioni e dello Stato, l’attaccamento convinto e forte al parlamentarismo di Ciaurro e Negri che così hanno evidenziato per le loro vite modi e metodi di impegno civile che non andranno dispersi.
Nota, per la realizzazione di questa scheda si ringraziano: la redazione e il Signor Walter Patalocco.