Un anno fa il nostro Amico Aldebrano Micheli perdeva la sua battaglia contro il covid, lo aveva contratto in ospedale, dove si trovava, di prepotenza e contro il parere dei medici, per assistere il figlio. Lì aveva voluto essere, incurante del pericolo che correva. È stato un prezioso e coraggioso collaboratore del nostro centro studi, sempre pronto ad intervenire per difendere un bene culturale piuttosto che un diritto violato. Ma soprattutto è stato un amico vero, sincero, inaspettato, come pochi ne incontri nella vita, che ha lasciato un grande vuoto soprattutto nel nostro sodalizio. Ci mancano quelle riunioni estemporanee nel suo studio, pieno zeppo di libri e di cimeli della carriera militare, con il gatto Beniamino che presiedeva come un segretario discreto, ci mancano le sue barzellette, la sua timidezza malcelata sotto quella scorza di militare di lungo corso, ci manca l’amico. Lo ricordiamo con un articolo del giornalista Walter Patalocco, uno schizzo essenziale di quel militare apparentemente burbero, dal cuore tenero.
In ricordo dell’Amico Aldebrano
La storia delle idee
La storia delle idee e la storia delle azioni corrono su binari paralleli che raramente si incontrano, restituire un'anima alla politica significa restituirle la forza delle idee, liberarla da quel preoccupante abbraccio con le lobbies economico finanziarie che, palesatosi dalla fine degli anni 80, ha portato in breve il sistema politico italiano alla tragica Caporetto di Tangentopoli, e alle disfatte odierne. Compito degli intellettuali è quello di individuare i nessi tra economia ed etica, di mediare tra il darwinismo sociale del laissez faire e il totalitarismo politico sociale dello stato, tenuto conto del fatto che comunque uno stato sano non sarà mai uno stato minimo. Una società non può esistere senza che vi si inserisca in qualche punto in freno della volontà e degli appetiti sfrenati. Occorre tornare alla guida delle idee, abbandonare i tecnicismi tattici della politica odierna, riappropriarsi della capacità progettuale che fu una delle risorse d'eccellenza della cosiddetta Prima Repubblica.