Le pseudo scoperte sul caso Moro
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(Massimo D’Agostino 2021)

Vorrei approfittare di questo spazio che mi viene gentilmente concesso dal gruppo dei Malfattori (N.d.R.  gruppo Facebook creato dal Centro Studi Malfatti[1]) per commentare brevemente tutte le pseudo scoperte sul caso Moro che purtroppo sono costretto a leggere o ascoltare in televisione. Prendete perciò questo mio intervento come lo sfogo di un esperto che viene lasciato a casa a guardarsi la televisione come un pensionato di soli 48 anni. Del resto, perché proprio il sottoscritto dovrebbe occuparsi del caso Moro? E’ la domanda che tutti gli attuali editori dei giornali mi porrebbero a un eventuale colloquio di lavoro, con la classica frase: perché tu, se ne posso avere altri mille? Già, perché? Sicuramente non perché abbia vissuto da protagonista quel periodo storico e politico: nel 1978, al tempo del sequestro, avevo solo 5 anni. Ma magari potrei accampare la scusa che abitavo vicino alla prigione di Moro, al quartiere romano di Villa Bonelli, a pochi metri da via Montalcini. Aldo Moro, democristiano, ex Presidente del Consiglio, come saprete fu rapito in via Fani il 16 marzo del ‘78 e ucciso il 9 maggio successivo, dopo 55 giorni di prigionia nel covo delle Brigate Rosse. Niente da fare. E’ stato detto e scritto che quella di via Montalcini non fu la vera prigione del presidente DC, bensì un depistaggio dei brigatisti. Tornerei ad essere uno dei mille garibaldini che vorrebbero fare giornalismo, se non fosse che il tempo corre più veloce di quanto pensi un direttore di giornale. Il caso Moro dall’attualità si è trasformato in un fatto storico, non più giornalistico. Con una differenza sostanziale: il giornalista è testimone dei fatti, li vive, conosce e contatta i protagonisti e, soprattutto, può nascondere le proprie fonti per non pregiudicare le prossime rivelazioni. Lo storico non può. Innanzitutto non vive i fatti che narra. Deve, in secondo luogo, analizzare la testimonianza partendo proprio dalla sua attendibilità. Ha bisogno di un lavoro di analisi delle fonti che, per mancanza di tempo, il giornalista non può fare, anche perché quest’ultimo non ha a disposizione fonti scritte, se non abusivamente se si tratta di documenti pubblici. Lo storico lavora soprattutto su fonti scritte, dato il tempo ormai trascorso dagli eventi e la conseguente impossibilità, per ovvie ragioni, di intervistare i protagonisti.

E allora vengo al dunque, a ciò che mi fa arrabbiare; perché sono giornalista per vocazione, è vero, ma per gli studi compiuti all’università la mia forma mentis rimane quella dello storico. E allora come mai dopo 40 anni, se non di più, sono costretto a sentire di magistrati o giornalisti che provano a riaprire il caso Moro con testimonianze orali di presunti testimoni? Mi pare un errore di metodo abbastanza evidente. Come vedete sono stato sbattuto fuori dalla porta e sto rientrando dalla finestra. Posso dire che, anche da giornalista, non ho mai analizzato un fatto storico, nemmeno di dieci o venti anni prima, basandomi soltanto sull’intervista. Avevo sempre tra le mani i giornali d’archivio, cui attribuivo grande importanza. E fin qui non mi si dica che sono stato uno storico: il manuale di giornalismo afferma che il giornalista è la memoria storica del proprio Paese. Evidentemente noi non ne abbiamo, non c’è rispetto per il passato. Non c’è collega giornalista che citi in un suo articolo il lavoro di chi lo ha preceduto. E i magistrati? Anche loro, anzi soprattutto loro, avrebbero la possibilità di attingere a fonti scritte del passato. Ogni inchiesta viene archiviata e catalogata in un faldone molto voluminoso nel quale confluiscono tutti i verbali di polizia, le perizie tecniche, le prove documentali, i verbali degli interrogatori, le sentenze. Perché allora sul caso Moro, ma anche sul caso Mattei ad esempio, i magistrati aprono nuovi fascicoli utilizzando soltanto nuove fonti orali? Anche ammettendo che la legge non consenta loro di assegnare validità a verbali ormai datati, ciò non potrebbe essere un alibi. In verbali contenenti interrogatori di testimoni ormai deceduti c’è sempre una verità importante, preziosissima, che non può essere ignorata. E non è questa la sede per discutere di come un magistrato debba procedere. Ma resta il fatto che le nuove inchieste basate esclusivamente su fonti orali vacillano paurosamente. Il primo errore che mi sono segnato è la scomparsa del contesto storico in cui andrebbe inserito il caso Moro, contesto che viene adattato alle nuove rivelazioni senza tener conto dei libri, dei manuali di storia. Scivolone gravissimo. Un secondo errore enorme è l’estrapolare il fatto, nella fattispecie il caso Moro, dal suo percorso storico, dal suo divenire; il rendere unico un fatto che potrebbe al contrario aver avuto, e il caso Moro non fa eccezione, svariati precedenti o fatti posteriori analoghi. Perché non viene mai preso in considerazione in Italia il sequestro Schleyer? E gli attentati palestinesi: come mai non trovano spazio nei rotocalchi storici sulle stragi di Stato?

E quale storia racconteremo alle nuove generazioni nelle scuole, se continuiamo a cercare ricostruzioni politiche piuttosto che storiche? L’ultima che ho sentito è la santificazione di Moro per aver inventato il compromesso storico, ma solo perché gli accordi tra centro-destra e centro-sinistra piacciono tanto ai leader politici del 2021, vedi il governo Draghi. Al contrario, Aldo Moro fu un perfetto interprete del suo tempo, della politica del dialogo e della distensione tra est e ovest. Fu per giunta la chiave di volta per l’apertura dei mercati sovietici al nostro capitalismo, ma non certo un precursore del berlusconismo. Non voglio in questa sede entrare nel merito della mia inchiesta, di cui mi sento più che soddisfatto, e delle mie conclusioni. Le potrete leggere se lo vorrete su altre pagine. Qui ho voluto prendermi se me lo consentite una piccola rivincita. Sono un aspirante o se volete esordiente che ha provato a divulgare il proprio lavoro e non ci è riuscito, se non sul proprio sito. Ma siete proprio convinti che, da semplice spettatore, potrò godermi uno speciale sul caso Moro che mi faccia trascorrere una piacevole serata da pensionato?


[1] https://www.facebook.com/groups/289820582096163