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Alla luce dei dati emersi da tale studio Confcommercio scaturiscono riflessioni e domande.

Se i consumi hanno già avuto un calo impressionante, il possibile aumento dell’IVA, l’aumento della disoccupazione, il perdurare blocco dell’aumento delle pensioni,inciderà sempre più su i consumi reali. Inoltre l’aumento dell’IVA è un mascherato aumento dell’imposizione fiscale già altissima, con conseguente aumento dei prezzi e dell’inflazione. L’aumento dei poveri con un incremento di 615 persone al giorno per arrivare alla fine del 2013 a circa 4 milioni di italiani, porterà a frequenti casi come quello successo ieri di una coppia che senza reddito e 4 figli sono stati sorpresi a rubare all’interno di un supermercato generi alimentari di prima necessità. Da notare in tal caso la compassione delle forze dell’ordine che non hanno provveduto alla denuncia, ma che tale gesto non dia seguito ad altri furti sperando sulla bontà delle forze dell’ordine. Il problema che l’aumento dei prezzi un calo delle finanze a disposizione o talvolta del tutto assenti portano anche quei cittadini onesti a derubare per sopravvivere, scaturendo in una lotta civile con l’assalto ai supermercati alimentari come successo in Argentina alcuni anni fa. Gli italiani, quei che ancora fortunatamente hanno un’occupazione lavorano più ore degli altri cittadini europei ma il problema è che gli stipendi sono a parità di occupazione e professione minori.

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Però non capisco le file già al mattino prima dell’apertura del negozio per acquistare l’ultimo modello di telefonino o di nuove tecnologie (magari a rate), il continuo propinare attraverso la pubblicità ad acquistare auto nuove, fare vacanze, prodotti tecnologici.

Il paese ha bisogno di una classe politica seria che proponga una azione di governo forte che abbia un progetto di ripresa economica culturale e sociale del nostro paese, privo di una classe politica che ha una cognizione della situazione reale di disagio economico sociale e civile degli italiani soprattutto di quelli appartenenti alle fasce deboli. E’ necessario far nascere governi che abbiano programmi realizzabili e rispondenti alle esigenze dell?italia, perché oggi le priorità non sono: riforma della giustizia, conflitto di Interessi, legge elettorale! Oggi gli italiani chiedono politiche a sostegno del lavoro sia nelle forme dipendenti/imprenditoriali che autonome quali commercio agricoltura e artigianato, riforme con riduzione degli sprechi di conseguenza delle imposte, servizi e assistenza delle persone vulnerabili come malati,  diversamente abili, anziani,  senza tetto e disagiati sociali in genere, eliminazione di corruzione, clientelismo e cattiva gestione delle risorse pubbliche.