Spegnere la TV
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La Giustizia è una cosa assai seria, non è spettacolo, immagino che tanti funzionari ministeriali siano stanchi per primi del fatto che il loro lavoro finisca sul piccolo schermo come un varietà qualsiasi mentre loro, ormai costretti ad acquistare persino la cancelleria a spese proprie, sono oberati da una massa incredibile di lavoro, con straordinari non pagati, dati i tagli di ogni tipo cui è sottoposto il ministero in questione, sull’onda di un populismo distruttivo che ricorda tanto quello che portò all’annientamento dell’IRI negli anni Ottanta del Novecento. Vorrei che la televisione di Stato tornasse a produrre nel nome della qualità, abbandonando il confronto con la tv commerciale che altro esito ha avuto se non quello di depauperare il livello delle trasmissioni. Anche pochi minuti servivano per informarsi, per avere opportunità culturali, per crescere. I protagonisti della cronaca nera non sono e soprattutto non devono divenire modelli di riferimento, l’exemplum o più semplicemente l’ispirazione per la propria vita va cercato altrove, non in un criminale. Non sarà che, con le menti ormai intorpidite dalla cronaca nera, non riusciremo più a pensare ai problemi veri, come la crisi economica?