Striscia la demagogia o populismo strisciante?
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Spazzare via, in luogo del dialogare, del costruire, del vincere un confronto per la validità del proprio programma nel rispetto della controparte, ecco il messaggio dei leader degli schieramenti. Magari un po’ di moderazione non farebbe male, ma poiché ormai in Italia non si parla più di avversari politici ma di nemici, non bisogna meravigliarsi di nulla. Non ci esprimiamo sulla liceità della tassa, che di fronte al clima generale passa in secondo piano, quanto sullo stile che caratterizza gli slogan abolizionisti, perfettamente accodati al fulgido frasario in voga nei palazzi della “politica” romana. Pochi giorni fa l’indagine “Operazione fiumi 2011″ ha bocciato le province di Perugia e di Terni sulla mitigazione del rischio idrogeologico. Lo ha rivelato il nono rapporto di ”Ecosistema rischio 2011”, una indagine realizzata da Legambiente e dal Dipartimento di Protezione civile. Una volta abolito il consorzio la situazione non potrà che peggiorare, nel nome di una costante e trasversale distruzione di quanto rimane dello stato sociale. Non vorremmo proprio che quanto scrisse Giovanni Papini, all’indomani del referendum istituzionale del 1946 si avveri: “Temo che il popolo italiano non sarà capace di costruire una vera e salda repubblica. Altre dolorose esperienze ci attendono”.

Un esempio della campagna anti Consorzio di Bonifica