(Danilo Stentella, 2019 ©) La classe politica umbra uscente, forse logorata da un potere esercitato troppo a lungo, avendo tradito la stessa idea aristotelica di cittadino, “colui che può accedere alle attività di governo”, per il momento, pare, almeno con quella che sarebbe stata una gestione clientelare dei concorsi nella sanità, che di fatto avrebbe escluso i meritevoli a favore dei clientes, giustamente è stata ridimensionata a un ruolo di opposizione nel processo democratico delle elezioni regionali, per lasciare il posto al buon governo.
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La storia delle idee
La storia delle idee e la storia delle azioni corrono su binari paralleli che raramente si incontrano, restituire un'anima alla politica significa restituirle la forza delle idee, liberarla da quel preoccupante abbraccio con le lobbies economico finanziarie che, palesatosi dalla fine degli anni 80, ha portato in breve il sistema politico italiano alla tragica Caporetto di Tangentopoli, e alle disfatte odierne. Compito degli intellettuali è quello di individuare i nessi tra economia ed etica, di mediare tra il darwinismo sociale del laissez faire e il totalitarismo politico sociale dello stato, tenuto conto del fatto che comunque uno stato sano non sarà mai uno stato minimo. Una società non può esistere senza che vi si inserisca in qualche punto in freno della volontà e degli appetiti sfrenati. Occorre tornare alla guida delle idee, abbandonare i tecnicismi tattici della politica odierna, riappropriarsi della capacità progettuale che fu una delle risorse d'eccellenza della cosiddetta Prima Repubblica.