UDR Unione Democratica per la Repubblica
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Francesco Cossiga

L’Unione Democratica per la Repubblica, abbreviato in UDR, era una formazione politica di centro, ispirata ai valori del cristianesimo democratico e fondata dall’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga nel febbraio del 1998.
L’UDR nasce in Parlamento durante il governo dell’Ulivo guidato da Romano Prodi, su proposta di Cossiga che voleva creare una formazione autonoma rispetto alle due coalizioni, un’alternativa alla destra e alla sinistra, sul modello della Democrazia Cristiana che ormai si era sciolta da diversi anni.
Inizialmente il progetto nasce come una federazione e provoca alcuni smottamenti nel panorama politico: all’UDR aderisce il CDU di Rocco Buttiglione, una parte di scissionisti del CCD guidati da Clemente Mastella, che intanto aveva fondato il Centro Democratico per la Repubblica, e altri parlamentari ex-DC.
Dopo appena un mese è crisi nell’UDR, Cossiga dice di voler abbandonare il progetto accusando i suoi seguaci di essere alla ricerca soltanto di poltrone. Ma la questione si ristabilizza nel giro di poco tempo, le diverse anime dell’UDR trovano l’accordo e costituiscono un gruppo parlamentare unitario. L’alternativa di centro sembra essere sulla buona strada, creandosi il suo spazio fra i due schieramenti ma guardando con favore al centrosinistra, ormai in crisi per la sottrazione dell’appoggio di Rifondazione Comunista al Governo: l’UDR, infatti, si dice pronta a votare per il governo Prodi in caso di problemi con Bertinotti.

L’UDR diventa un partito unico: Mastella segretario
Il 9 giugno 1998 l’UDR smette di essere una federazione e si costituisce come partito, Mastella ne è il segretario, Buttiglione e Scognamiglio co-presidenti, Cossiga accetta la carica di presidente onorario ma rimane il leader del partito.

La fiducia al Governo D’Alema: l’UDR nel centrosinistra
Ad ottobre è crisi per il Governo Prodi. Rifondazione ritira il suo appoggio alla maggioranza: si va al voto di fiducia, Prodi viene battuto per un solo voto (313 no, 312 sì). In breve tempo, il centrosinistra indica Massimo D’Alema come probabile premier, l’UDR appoggia D’Alema che si presenta in Parlamento e ne raccoglie la fiducia, da qui la formazione del Governo D’Alema I. Molto critici Casini e Berlusconi, che accusano: “Questo governo nasce con la rappresentanza di un milione di nostri elettori“, alludendo al fatto che la maggior parte dei parlamentari UDR erano stati eletti nel Polo.
L’UDR partecipa dunque alla costituzione del primo governo D’Alema, ma è subito scontro fra la tripla leadership di Cossiga, Buttiglione e Mastella, nel febbraio 1999 Cossiga lascia e si iscrive al gruppo misto, più tardi è rottura fra Buttiglione e Mastella.

La fine del partito: febbraio 1999
Il partito non ha una vita lunga, dopo appena un anno già scompare. Buttiglione ricostituisce il suo CDU e si allea con il centrodestra di Berlusconi, Mastella non torna sui suoi passi e decide di fondare un nuovo partito, l’UDEUR, Unione Democratici per l’Europa, inizialmente con l’intento di proseguire l’esperienza dell’UDR ma poi alleandosi con la coalizione dell’Ulivo, Cossiga si ritira nella sua  attività di senatore a vita, aderendo, ma in maniera simbolica e lontano dall’attivismo di partito, all’UDEUR.
L’UDR, di fatto, non ha partecipato ad alcuna competizione elettorale, alla più vicina dalla sua costituzione, le europee del 1999, il partito si era già sfaldato.

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