Aeroporto internazionale dell’Umbria “San Francesco D’Assisi” uno strumento potenzialmente stategico
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L’aeroporto umbro deve crescere anche in dimensione, in termini di piste, in primis, e in termini di servizi offerti.

Le possibilità di successo di una qualunque strategia di sviluppo sono certamente vincolate alla definizione di una solida pianificazione strategica di intervento, che si deve tradurre nella individuazione di soluzioni concrete a problemi irrisolti di penetrazione nel mercato del trasporto aereo e di mitigazione degli effetti indesiderati della stagionalità della domanda, pena la lenta agonia dello scalo, fino alla chiusura, troppo piccolo per rimanere nel grande business, troppo grande per qualsiasi attività di tipo puramente sportivo e da diporto. L’aeroporto di Sant’Egidio potrà puntare a un ruolo di sostegno allo sviluppo regionale, sociale, economico e culturale, se gli amministratori sapranno uscire dalle stanze del comando e incontrare almeno gli operatori di tutto il territorio regionale, favorendo la creazione di uno spazio anche gestionale condiviso, dove ciascun agente possa sviluppare le proprie capacità ed intrattenere con gli altri relazioni ricche e significative, che si possano tradurre rapidamente in azioni.

Per quanto precede riteniamo che si debba almeno rivedere nel più breve termine la governance dell’aeroporto regionale, non prima comunque di avere individuato per mezzo di un idoneo qualificato gruppo di analisti, gli errori strategici compiuti fino ad oggi, ed avere individuato una linea di progetto e gestione che possa avere una concreta possibilità di successo.

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