Benigno Zaccagnini
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Benigno Zaccagnini (Faenza 1913 – Ravenna 1989)

Laureato in Medicina, specializzato in Pediatria, la sua vera passione era la politica, da sempre di ideali democratici e progressisti era stato uno dei più valorosi rappresentanti dell’antifascismo romagnolo.
Benigno Zaccagnini viene eletto nel 1946 all’Assemblea Costituente,dalle elezioni del 1948 a quelle del 1979 alla Camera dei Deputati nel colleggio Bologna – Ravenna. Alle elezioni del 1983 e quelle del 1987 è eletto senatore nel colleggio Emilia Romagna, sempre nelle liste della Democrazia Cristiana.
All’interno del partito aderisce alle posizioni più progressiste aderendo alle correnti della sinistra democristiana diventandone il leader, vicino a Aldo Moro nell’idea di riformare il partito ed il paese dall’interno del sistema.


Il suo programma era: strategia di attenzione verso i comunisti, ma nessuna concessione e nessuna subalternità.
Nel 1975 viene eletto segretario nazionale in quanto dopo il calo delle preferenze della DC ed aumento di quelle del PCI avevano aperto la crisi del partito, in lui è visto l’uomo capace di riannodare i rapporti tra la DC e il paese, alle elezioni del 1976 invece del sorpasso da parte del PCI la DC incrementa i propri elettori. Durante la sua segreteria avviene il rapimento e uccisione di Aldo Moro che lo proverà anche sul piano personale. Nel 1980 con l’elezione a Segretario Nazionale di Flaminio Piccoli termina la carriera politica di Zaccagnini uno degli uomini politici più onesti dal dopo guerra in poi.



Incarichi di Governo:
Nel 1958 ricopre la carica di sottosegretario al Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale, Ministro  nel II° governo Segni del 1959 e in quello Tambroni del 1960.