… era nell’ordine delle cose che anche una opposizione che tradizionalmente non ha mai fatto opposizione a un bel nulla si accodasse a non ho ancora ben capito quali interessi privati, contro l’interesse collettivo tutelato da Gizzi. Sono abituato ai mutevoli opportunistici umori dei politicanti, non dei veri politici, avendo frequentato l’ambiente della politica per anni. Ciò che mi ha un pochino spiazzato è il ricordo di Ricci che su richiesta del nostro centro studi, in campagna elettorale, ha accettato di di buon grado di girare un video proprio sullo sfondo della passerella Telfer dell’ex elettrochimico di Papigno per perorare la causa della sua conservazione, contro il volere del Comune […]
Di Danilo Stentella … Questo quasi monolitico strumento della politica economica italiana fu a un certo punto messo in discussione dal programma del Governo Amato, presentato a novembre 1992, un piano che si centrava specialmente sulla realizzazione di una massiccia campagna di privatizzazione. Iniziò un periodo di privatizzazioni selvagge, discutibili e duramente criticate, qualcuno giunse ad affermare che quelle furono delle vere e proprie svendite, finalizzate alla eliminazione economica del principale competitore di Germania e Francia (N. Galloni, 2011, 2013; C. Moffa, 2013). (Da L’Indro del 8/9/2015)
Oltre al TTIP, imposto di fatto all’Europa con vari mezzi, non ultimo l’accerchiamento militare, si starebbe preparando un accordo segreto a livello internazionale che punta a smantellare il ruolo dei governi nella finanza e aprire la strada a politiche ultraliberiste. È questo il contenuto delle rivelazioni di Wikileaks, l’organizzazione creata da Julian Assange. Secondo Jane Kelsey, professoressa della facoltà di giurisprudenza dell’Università di Auckland, il TISA sarebbe in grado di determinare le politiche economiche dei maggiori Paesi a capitalismo avanzato evitando qualsiasi discussione in merito nei parlamenti degli Stati interessati.
Continua la nostra ricerca nel variegato mondo del malgoverno, ancora nella città di Terni, non per spirito di persecuzione, non potremmo farlo soprattutto per rispetto verso quei tanti amministratori che ogni giorno combattono come e più di noi contro gli interessi di parte e in favore del bene comune, quanto perchè nel capoluogo di provincia in cui si trova la sede del nostro centro studi troviamo tutto ciò che è emblematico di un intero Paese, un po’ cialtrone, abbastanza sporco, con enti locali sempre in deficit di bilancio, senza alcuna difesa contro speculatori e paraculi di ogni livello. Si tratta di una fotografia impietosa che accomuna il nord al sud, […]
Una delle incompiute storiche del Comune di Terni sembra avviarsi al completamento, dopo che dal 2013, poi quest’anno, il nostro centro studi ne evidenziava l’abbandono e l’impiego almeno discutibile di denaro pubblico, con un esposto alla Corte dei Conti dell’Umbria. Dispiace verificare come certe opere di altissima utilità sociale non siano al primo posto nell’agenda di coloro i quali pretendono di esercitare l’arte della politica. Non ricordiamo nemmeno un interessamento delle opposizioni in proposito.