L’idiozia del caso Marrazzo
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Ci si vuole convincere che ci si debba interessare poco o nulla di quel che fanno, di buono o di disastroso, i responsabili di funzioni di governo in orario lavorativo, preferendo concentrare l’attenzione sui loro passatempi privati, pronti a svegliarci dal coma intellettuale in cui l’intero paese sembra piombato non appena in questa sorta di rappresentazione da Grande Fratello uno dei personaggi si infila un dito nel naso.

Immaginiamo cosa succederebbe oggi a un Leonardo Da Vinci o a un Raffaello Sanzio, finirebbero nel rogo mediatico insieme alle loro opere, travolti da qualche vizietto privato, vero o presunto, vittime della neoinquisizione.

Da ex carabiniere e da cittadino mi auguro, e pretendo, che qualora quei quattro militari dell’Arma si siamo veramente prestati a questo infamante giochetto siano puniti con la massima severità. Ma spero altresì di non dover più assistere a linciaggi mediatici, men che meno di tipo moralistico, a danno di alcuno, o soprattutto la politica ne uscirà perdente, oltre che latitante.

Voglio citare un passo di un’intervista ad Alda Merini in occasione della pubblicazione di alcune sue foto di nudo:

 

Grittini le ha anche scattato foto che hanno fatto molto discutere, in cui lei posa nuda.

“Sono stata io a volerlo. Mi fa sorridere il moralismo della gente, non lo tirano fuori per il nudo in sé, ormai ovunque, ma per quello non perfetto. E’ l’imperfezione a scandalizzare, come fosse una colpa. Il mio è stato un gesto di provocazione, e anche di profondo dolore: in manicomio ci spogliavano come fossimo cose. Mi sento nuda ancora adesso.”

 

Spazio spazio io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita;
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano

Alda Merini da “Vuoto d’amore”