Neve, terremoto e … somari
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(Aldebrano Micheli, 2017 ©)

I terremoti è quasi impossibile prevederli, ma le nevicate sì, e allora? Come è possibile che una nazione moderna, dotata di mezzi e tecnologie aggiornate abbia le autostrade, le strade di ogni tipo ordine e grado impercorribili, paesi e frazioni isolate per giorni, 30.000 sfollati ancora in sistemazioni precarie dopo sei mesi dai recenti eventi sismici;

perché l’Esercito è stato mobilitato dopo che la situazione s’era talmente complicata da richiedere interventi più difficili, costosi e pericolosi, perché le case di legno, i container, le stalle provvisorie, promesse non sono ancora arrivate? Perché intere frazioni sono ancora senza energia elettrica, senza gas, senz’acqua?

Proviamo a vedere chi aveva il dovere di pianificare, vigilare e provvedere ad evitare queste omissioni:

  • Strade: ovviamente fanno capo al Ministro dei Trasporti, tale Graziano del Rio; come mai sono tutte bloccate? La Società Autostrade, i cui pedaggi sono i più cari del mondo, dispongono di ben 250 spazzaneve, dove sono? Le provincie, che tali non sono più, non hanno più risorse ergo non fanno la manutenzione, chi la fa o la dovrebbe fare? E chi dovrebbe spalare la neve? Boh!
  • Vasco Errani, commissario straordinario per la ricostruzione ha promesso di sistemare chi avesse perduto la casa in realtà abitative dignitose, casette di legno, moduli abitativi, ecc., niente di tutto questo è ancor disponibile (tranne 25 casette di legno SORTEGGIATE!!!!!!), non solo, chi se l’è comprata con i propri soldi la casetta è stato diffidato dall’installarla nel terreno di proprietà causa mancanza di autorizzazione. Sarebbe stato troppo difficile autorizzare o quanto meno dire “adesso va bene così ma a fine emergenza la smonti!”; le macerie sono ancora dove sono cadute, i danni sono lungi dall’essere stati definiti e contabilizzati, i soldi donati via sms sono in un conto MPS a rischio di bail in, il turismo e l’agricoltura sono distrutti;
  • Prefettura di Pescara: era sua competenza e responsabilità vigilare sull’allarme valanghe ed attivare i soccorsi per l’hotel Rigopiano, pare abbia ignorato la richiesta di aiuto (Il Fatto Quotidiano 22/1/2017).
  • Roberta Pinotti, Ministro della Difesa: non ha ritenuto di impiegare l’Esercito d’iniziativa, preferendo aspettare la richiesta della protezione civile e l’autorizzazione alla spesa da Gentiloni; il ritardo ha comportato l’inasprirsi dei problemi di riapertura della viabilità e dei soccorsi;
  • Guido Bortoni presidente dell’autorità per l’energia: 300.000 persone senza energia elettrica per quattro giorni, 50.000 utenze staccate, impianti danneggiati ancora da riparare; ma non è compito della succitata autorità vigilare sulla manutenzione degli impianti? In compenso sono stati rapidissimi nell’aumentare il costo delle bollette;
  • Fabrizio Curcio capo del dipartimento della protezione civile: ha sottovalutato l’allarme valanghe, non ha chiesto l’intervento dell’Esercito, non ha coordinato i soccorsi, insomma una catastrofe;
  • Marianna Madia, Ministro della Pubblica Amministrazione: le sue riforme al dicastero che presiede hanno creato vuoti di norme e funzioni che si sono riverberati sulla gestione del territorio; un esempio su tutti, la soppressione del Corpo Forestale dello Stato ha fatto sì che preziosi elicotteri restassero a terra perché non avevano ancora i Colori dei Carabinieri e mancavano di manutenzione.
  • Infine Gentiloni Paolo che si è scelto le nullità di cui sopra.

PS. I sunnominati percepiscono stipendi che variano tra 98000 e 242000 euro.