Un ricordo di Francesco Cossiga e del suo tempo
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La dirittura morale di Cossiga, allora ministro dell’interno, dopo essersi adoperato per salvare l’On Moro e nello stesso tempo a tenere alto il senso e l’onore dello Stato sovrano, lo indusse a dimettersi senza esitazione considerando come suo fallimento la morte dello statista democristiano, dando così un grande esempio di coerenza. Dopo diversi incarichi di prestigio arrivò al Quirinale dove, dopo anni di silenzio, volle far sentire la sua voce sperando di svegliare gli animi e le menti migliori per evitare due disastri, il primo la rovina del paese, il secondo la debacle del suo partito, la DC, del quale questo paese avrebbe sicuramente ancora avuto bisogno. Purtroppo non andò così; si dimise da Presidente della Repubblica, ma continuò a tentare di suonare la sveglia. Quando nel 1997, chiamò a raccolta le varie anime democristiane per avviare il progetto dell’UDR partito che avrebbe dovuto avviare in Italia una grande formazione politica espressione del PPE, si scontrò con molti fattori, ma il peggiore fu la pigrizia i l’infingardaggine di vari personaggi che si erano allocati chi nel centro destra e chi a sinistra e, avendo terrore di perdere il posticello al sole che gli veniva vieppiù garantito, rifiutarono di partecipare alla costruzione di un soggetto che avrebbe potuto interrompere una pericolosa transizione che ancor non ha termine. Soltanto noi del CDU, in blocco, l’On. Mastella che si staccò dal CCD di Casini e pochi altri tentammo di avviare la nave che  Francesco Cossiga aveva armato, ricevemmo bordate di ……… tutto, ed il progetto purtroppo naufragò tra gli scogli dell’insussistenza che ancora accompagna la politica di questo scalognato paese. Onore ai grandi meriti di quest’uomo e speriamo di rincontrarlo nelle praterie celesti dove lui, con il suo credo di cristiano sarà certamente approdato.

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