Quando la politica si fa personale, si spoglia dei riferimenti ideali, fa a meno delle ideologie, quando la politica si americanizza, rinunciando al suo patrimonio evolutivo culturale di tipo europeo, si corre anche il rischio, voluto, che le persone sostanzino l’identità di un partito o di una coalizione in un uomo, il leader maximo, il conducator, il dux. Gli stessi simboli politici mettono al centro il nome del capo, spogliati delle icone dell’ideologia, emblemi questi ultimi di un fardello da scaricare. In fondo era già successo nel famigerato ventennio. Così, quando le cose, per ironia della sorte, per qualche conflitto di interessi o per una crisi economica mondiale, dovessero andare […]
Archivi Giornalieri: 15/12/2009
La storia delle idee
La storia delle idee e la storia delle azioni corrono su binari paralleli che raramente si incontrano, restituire un'anima alla politica significa restituirle la forza delle idee, liberarla da quel preoccupante abbraccio con le lobbies economico finanziarie che, palesatosi dalla fine degli anni 80, ha portato in breve il sistema politico italiano alla tragica Caporetto di Tangentopoli, e alle disfatte odierne. Compito degli intellettuali è quello di individuare i nessi tra economia ed etica, di mediare tra il darwinismo sociale del laissez faire e il totalitarismo politico sociale dello stato, tenuto conto del fatto che comunque uno stato sano non sarà mai uno stato minimo. Una società non può esistere senza che vi si inserisca in qualche punto in freno della volontà e degli appetiti sfrenati. Occorre tornare alla guida delle idee, abbandonare i tecnicismi tattici della politica odierna, riappropriarsi della capacità progettuale che fu una delle risorse d'eccellenza della cosiddetta Prima Repubblica.