Sono 23 gli enti che in Italia sono sotto osservazione dell’agenzia Moody’s. Già alcune delle societa’ pubbliche più importanti come Enel, Eni, Finmeccanica, Poste e Terna erano entrate a far parte della lista delle controllate nelle scorse ore, a seguito del monitoraggio del rating italiano per un possibile downgrade, .
L’azione lanciata lo scorso 17 giugno trova le seguenti motivazioni: “le sfide per la crescita, date le debolezze macroeconomiche strutturali e il possibile aumento nel tempo dei tassi di interesse; i rischi nell’attuazione dei piani di risanamento che sono richiesti per ridurre lo stock del debito italiano; e i rischi posti dal cambiamento delle condizioni di finanziamento per i paesi europei con alti livelli di debito”
Per quanto riguarda invece gli enti locali entrati nella rosa dei monitorati, Moody’s dichiara: ”La nostra azione riconosce i legami fra lo stato e i governi regionali e locali. In Italia, il settore pubblico locale rappresenta il 30% delle spese del governo e dovrà contribuire agli sforzi per raggiungere gli obiettivi di bilancio” e che seppur abbiano navigato la crisi senza un “significativo deterioramento dei conti, non sono comunque sono immuni alle condizioni del credito sovrano e potrebbero essere esposti, a vari gradi, alle condizioni macroeconomiche del paese”.
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La storia delle idee
La storia delle idee e la storia delle azioni corrono su binari paralleli che raramente si incontrano, restituire un'anima alla politica significa restituirle la forza delle idee, liberarla da quel preoccupante abbraccio con le lobbies economico finanziarie che, palesatosi dalla fine degli anni 80, ha portato in breve il sistema politico italiano alla tragica Caporetto di Tangentopoli, e alle disfatte odierne. Compito degli intellettuali è quello di individuare i nessi tra economia ed etica, di mediare tra il darwinismo sociale del laissez faire e il totalitarismo politico sociale dello stato, tenuto conto del fatto che comunque uno stato sano non sarà mai uno stato minimo. Una società non può esistere senza che vi si inserisca in qualche punto in freno della volontà e degli appetiti sfrenati. Occorre tornare alla guida delle idee, abbandonare i tecnicismi tattici della politica odierna, riappropriarsi della capacità progettuale che fu una delle risorse d'eccellenza della cosiddetta Prima Repubblica.