Maltempo in Lombardia. Su Arcore Ruby sparse
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Il lettore commenterà ecco il solito articolo sul caso Ruby, ma non voglio tediarvi sui risvolti più o meno piccanti della notti brianzole, ma focalizzare l’attenzione, e questo in pochi l’hanno fatto, sugli aspetti politici della vicenda. Sono anni oramai che i giornali, le televisioni e quasi tutti i media parlano quasi esclusivamente di Berlusconi. Basti sentire i commenti di avventori stranieri che vivono per un periodo in Italia i quali stupiti ti domandano “ma sapete solo parlare di Berlusconi, voi italiani?”. Hanno perfettamente ragione, ma forse loro sono abituati a pensare la politica come una piattaforma programmatica su cui regolare l’interesse comune della nazione e non come da noi un continuo voto di scambio (e non c’è niente di nuovo, è da 2000 anni che questo avviene) e ricerca del consenso per rinsaldare la propria posizione economica ed il proprio potere. Dei fatti, più o meno veri, di cui la Procura di Milano accusa Berlusconi, non ci interessa nulla, non sono fatti politici, tranne l’evidente scontro che da anni esiste tra Magistratura e potere politico (D’Alema ha detto nel 2007 all’ambasciatore che la magistratura è la più grande minaccia allo Stato, Michele Costa, avvocato, figlio di un altro magistrato ucciso dalla mafia, Gaetano Costa, procuratore a Palermo: «La nomina di Borsellino fu un atto di forza di una corrente minoritaria, elemento devastante per gli equilibri della magistratura. Saltarono allora una serie di regole che avrebbero portato alle lottizzazioni del Csm, diventato un parlamentino anche perché, a quel punto, le regole si potevano violare. Si cominciava per un giudice al di sopra di ogni sospetto e si continuava per altri. Hanno ridotto così le nomine del Csm a una fiera: uno a me, uno a te, uno all’altro… Perché senza regole si confondono meriti e notorietà») e chi sostiene il contrario mente sapendo di mentire.

Credo che i pochi cittadini pensanti di questo Paese sarebbero finalmente felici di parlare e di confrontarsi su programmi politici, senza stare ad occuparsi giornalmente di gossip. La sinistra ha le maggiori colpe della situazione attuale, grazie al suo sciagurato comportamento ha legittimato Berlusconi quale politico vero, non lo ha bloccato nel momento che lo poteva fare, evidentemente avendo interessi comuni, per poi combatterlo non sul piano politico, ma su quello scandalistico, dimostrando un’assoluta mancanza di idee e di programmi.

Tutte le forze politiche hanno abdicato alla loro funzione primaria di guida ideologica, per diventare dei comitati d’affari, anche personali, dando spazio non a menti pensanti, ma a chi assicura loro il consenso a tutti i costi ed in questo mare nostrum non può che stagliarsi solo una figura, con tanti sotto che lo invidiano e ne vorrebbero prendere il posto, forse anche ad Arcore.