E così l’uomo che a Recanati, insieme al Fai, a Italia nostra, al conte Vanni e ad alcuni discendenti di Leopardi, è riuscito a difendere un importante e simbolico tratto di paesaggio, quello del monte Tabor, più noto come il colle dell’Infinito, da una operazione di speculazione edilizia che ne avrebbe stravolto per sempre il tratto, dopo che altri geni della amministrazione della cosa pubblica nel 1998 avevano pensato di farci passare su addirittura un elettrodotto (proprio lì, con tutto un mondo a disposizione), quell’uomo, l’architetto Stefano Gizzi, oggi Soprintendente per i Beni Culturali dell’Umbria, sarebbe un problema per la regione, da rimuovere al più presto. E chi lo chiede? […]
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La storia delle idee
La storia delle idee e la storia delle azioni corrono su binari paralleli che raramente si incontrano, restituire un'anima alla politica significa restituirle la forza delle idee, liberarla da quel preoccupante abbraccio con le lobbies economico finanziarie che, palesatosi dalla fine degli anni 80, ha portato in breve il sistema politico italiano alla tragica Caporetto di Tangentopoli, e alle disfatte odierne. Compito degli intellettuali è quello di individuare i nessi tra economia ed etica, di mediare tra il darwinismo sociale del laissez faire e il totalitarismo politico sociale dello stato, tenuto conto del fatto che comunque uno stato sano non sarà mai uno stato minimo. Una società non può esistere senza che vi si inserisca in qualche punto in freno della volontà e degli appetiti sfrenati. Occorre tornare alla guida delle idee, abbandonare i tecnicismi tattici della politica odierna, riappropriarsi della capacità progettuale che fu una delle risorse d'eccellenza della cosiddetta Prima Repubblica.