(Danilo Stentella) Il 19 agosto di sessanta anni fa, nella sua casetta di Sella Valsugana, moriva Alcide De Gasperi, nel suo amato Trentino, pochi giorni prima aveva scritto ad Amintore Fanfani, il nuovo segretario politico della Democrazia Cristiana, angustiato, nonostante la malattia, per la piega che in Francia stava prendendo il dibattito sul trattato istitutivo della Comunità Europea di Difesa, la CED, un passaggio fondamentale secondo De Gasperi nell’iter di realizzazione dell’unione politica europea. De Gasperi scriveva a Fanfani: “se le notizie che giungono oggi dalla Francia sono vere, anche solo per metà, ritengo che la causa della CED sia perduta e ritardato di qualche lustro ogni avviamento all’Unione Europea”. […]
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La storia delle idee
La storia delle idee e la storia delle azioni corrono su binari paralleli che raramente si incontrano, restituire un'anima alla politica significa restituirle la forza delle idee, liberarla da quel preoccupante abbraccio con le lobbies economico finanziarie che, palesatosi dalla fine degli anni 80, ha portato in breve il sistema politico italiano alla tragica Caporetto di Tangentopoli, e alle disfatte odierne. Compito degli intellettuali è quello di individuare i nessi tra economia ed etica, di mediare tra il darwinismo sociale del laissez faire e il totalitarismo politico sociale dello stato, tenuto conto del fatto che comunque uno stato sano non sarà mai uno stato minimo. Una società non può esistere senza che vi si inserisca in qualche punto in freno della volontà e degli appetiti sfrenati. Occorre tornare alla guida delle idee, abbandonare i tecnicismi tattici della politica odierna, riappropriarsi della capacità progettuale che fu una delle risorse d'eccellenza della cosiddetta Prima Repubblica.