Il Sindaco di Assisi, Claudio Ricci, Presidente onorario di UNESCO Italia, ha rilasciato una intervista al nostro centro studi sulla questione della conservazione e valorizzazione dell’area dell’ex elettrochimico di Papigno, di grande interesse archeoindustriale, con notevoli capacità di produrre ancora reddito per la città. Di seguito pubblichiamo un estratto, a breve la versione integrale della interessantisima riflessione sollecitata dal nostro collaboratore Claudio Pace. Claudio Ricci e la sua giunta assisiate è stato l’artefice del coraggioso recupero del paraboloide Nervi di Assisi. [youtube width=”650″ height=”500″]http://youtu.be/WVckx2rcuY8[/youtube]
[gview file=”http://www.centrostudimalfatti.eu/wp-content/uploads/2014/10/Ind-e-soc-11.10.14-R.pdf”] Con l’intervento del Dottor Aldebrano Micheli, Heritage Manager del Centro Studi Malfatti.
[gview file=”http://www.centrostudimalfatti.eu/wp-content/uploads/2014/09/Corriere-dellUmbria-b-19.9.2014.pdf”]
di Mario Lettieri e Paolo Raimondi (da: www.societàlibera.org) Le sanzioni contro la Russia per Washington hanno una valenza soprattutto geopolitica. È il ritorno alla guerra fredda tra le due superpotenze. Per l’Unione europea, invece, esse rischiano di creare dei grandi disastri economici e politici per l’intera area euro-asiatica. La mancanza di «personalità internazionale» dell’Europa è purtroppo nota. Con il suo indebolimento economico, l’Europa rischia anche di sottomettersi a un nuovo atlantismo. Ciò farebbe piacere a Washington. Le sanzioni, di fatto, mortificano il ruolo indipendente dell’Ue e ogni sua autonoma visione strategica degli assetti geopolitici da realizzare.
Nel corso degli ultimi anni si sono avviati diversi interventi a sostegno di una migliore fruibilità delle aree urbane, come l’istituzione delle “zone 30”, che hanno permesso la restituzione di aree urbane, la diminuzione degli incidenti, dei livelli di inquinamento e di rumorosità. Tuttavia, anche a seguito della riscoperta di mezzi alternativi, dovuta a fattori sociali, economici e ambientali, si è avvertita l’esigenza di ripensare gli archetipi della mobilità all’interno delle aree urbane. Nel 2009, alcune città, tra le quali Madrid e Bologna, hanno sottoscritto un documento, la “Carta di Bruxelles”, con la quale si impegnano ad adoperarsi per incentivare l’uso delle bici all’interno del sistema di mobilità urbana.