Nera Montoro. Una cattedrale nel deserto
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Se mi andasse di scherzarci un po’ comincerei questa triste relazione scrivendo che “braccia rubate all’agricoltura hanno rubato terreni alla stessa per costruirci su un parcheggio nel nulla“, invece non mi va di fare battute di cattivo gusto, anche perchè mio nonno era un contadino, come amava definirsi con orgoglio, e credo che non avrebbe mai combinato una cosa simile, e poi voglio essere fiducioso che gli amministratori che hanno realizzato questa cosa avranno avuto dei buoni motivi per farla.

Sta di fatto che nei pressi della zona industriale di Nera Montoro, sulla sponda sinistra del fiume Nera, di fronte al polo produttivo della Terni Chinica, in fase di smantellamento, sorge questo imponente parcheggio, fornito persino di pensiline per le fermate degli autobus, e non utilizzato (chi avrebbe motivo di parcheggiare in questo deserto?) anche perchè l’ingresso è sbarrato, dove un avveduto contadino ha pensato di restituire un po’ di utilità al sito stoccando in un angolino un po’ di balle di fieno, o paglia. Forse da lì si assisterà più comodamente alla distruzione, con l’esplosivo si dice, del sito industriale della Terni Chimica, un altro tassello del nostro una volta ricchissimo patrimonio di archeologia industriale, testimone della protoindustrializzazione del Paese e del comprensorio ternano. Forse sarà un po’ come veder decollare lo Shuttle, solo che qui a decollare sarà ben altro, la speranza di vedere sviluppato un polo industriale, e la speranza di avere dei posti di lavoro per la nostra gente. Un amico mi proponeva ironicamente di avanzare l’idea di realizzare su questo mega parcheggio, molto appartato, un luogo di  raccoglimenti privati e intimi per i nostri giovani, che almeno, mentre attendono che la nostra classe dirigente provveda allo sviluppo economico dell’area, se la godano un po.

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