Terni. Emergenza migranti anche nel nostro territorio
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Il problema vero sorge quando le istituzioni, causa poche risorse e poca comunicazione tra loro, non tutelano adeguatamente i cittadini, e sinceramente avere vicino alla propria abitazione persone che non si comportano in modo civile e rispettoso non fa piacere a nessuno. In questo caso il disprezzo non nasce dal colore della pelle o dalla diversa cultura ma dal senso di insicurezza generato dalla lontananza delle istituzioni dai cittadini, questi ultimi certi solo di essere lasciati soli davanti ai problemi di ordine pubblico causati da una eccessiva e insensata immigrazione.

Le istituzioni locali devono garantire in sinergia con quelle nazionali l’accoglienza, un adeguato vaglio di chi entra in casa nostra, sotto il profilo della conoscenza dei precedenti penali e dei carichi pendenti nel paese di origine, dedicando pari attenzione anche alla sicurezza sanitaria per verificare che i nuovi arrivati non siamo portatori di malattie. Solo una giusta conoscenza dell’individuo migrante, certo che esso possa essere integrato nel nostro contesto sociale accettando le nostre regole nel rispetto delle sue origini culturali e religiose, porta ad una vera integrazione. E’ fondamentale non cadere nello sbaglio di ghettizzare questi sfortunati.

Molta attenzione deve essere rivolta ai luoghi dove ospitarli, devono essere facilmente accessibili alle forze dell’ordine e dotati di opportuni servizi. Inoltre sembra che i migranti verranno ospitati da strutture religiose, spesso site all’interno di paesi medievali di difficile accesso ai vari servizi di pattugliamento e sicurezza, strutture che volontariamente si sostituiscono alle istituzioni nell’accoglienza. Sarebbe stato più opportuno che le varie istituzioni locali : Regioni, Province e Comuni avessero gestito l’emergenza mettendo a disposizione edifici pubblici in disuso o sottoutilizzati, come i vari plessi scolastici non più utilizzati. Come sempre si trova la soluzione all’ITALIANA, che ci fa perdere sempre più la faccia, specialmente in ambito comunitario.