Recupero dei siti industriali dismessi. Terni esempio emblematico
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Negli spazi circostanti si potrebbero prevedere impianti sportivi quali una parete di arrampicata, una piscina, una pista per bmx. Questo complesso di servizi e strutture, connesse funzionalmente con le attività analoghe svolte in Valnerina e nella Valserra creerano un punto di riferimento sicuramente unico nell’Italia centrale per tutti gli appassionati del turismo naturalistico e gli sport d’avventura, settori che sono in rapida crescita in tutta Europa”.

(Una cisterna interna al sito, dove sono presenti strane sostanze e strani contenitori)

A quasi tre anni dalla dichiarazione nulla è stato fatto, sopratutto nessun lavoro è stato fatto per il recupero del patrimonio edilizio dell’ex SNIA Viscosa, ma mi chiedo se esiste almeno un progetto di riqualificazione e salvaguardia del patrimonio di archeologia industriale per tale sito? E sopratutto che sia realizzabile e valorazzativo? Forse non si mette mano alla struttura per paura che anche tale sito, come già successo per il vicino complesso di Papigno, sia contaminato dall’amianto e da altre sostanze tossiche? Comunque dobbiamo essere coscienti che lo stato di abbandono favorisce ancor più il propagarsi della contaminazione nell’aria, sapendo quali sono le conseguenze dell’esposizione alle fibre di amianto. Una struttura in stato di completo abbandono vicino ad uno dei luoghi più belli al mondo, La Cascata delle Marmore, che dovrebbe essere il biglietto da visita della nostra città non aumenta l’appetibilità delle bellezze di Terni nella valutazione dei turisti.