Dopo tante promesse di non aumentare le tasse per i cittadini umbri, con l’annuncio della Regione Umbria dei soli mini-ticket da dieci euro, esclusivamente per le visite specialistiche, i nostri governanti regionali, ai quali piace stupire i cittadini, hanno deciso di aggiungere l’ennesimo, originale balzello: l’aumento delle tariffe del 29 per cento per chi svolge la libera professione. In questo modo gli strateghi della Giunta regionale hanno inteso spingere gli umbri verso il privato togliendo all’azienda sanitaria pubblica il contributo dei grandi professionisti, si tratta perciò della ennesima dimostrazione di mala gestione che, invece di tutelare i cittadini cercando di migliorare i servizi a loro disposizione, finirà per creare disservizi. I bilanci non si sanano aumentando ticket, ma eliminando gli sprechi e i costi inutili, i cittadini hanno diritto a potersi curare usufruendo di medici nelle strutture pubbliche con ticket controllati.
Pure il ticket sanitario ci aumentano
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La storia delle idee
La storia delle idee e la storia delle azioni corrono su binari paralleli che raramente si incontrano, restituire un'anima alla politica significa restituirle la forza delle idee, liberarla da quel preoccupante abbraccio con le lobbies economico finanziarie che, palesatosi dalla fine degli anni 80, ha portato in breve il sistema politico italiano alla tragica Caporetto di Tangentopoli, e alle disfatte odierne. Compito degli intellettuali è quello di individuare i nessi tra economia ed etica, di mediare tra il darwinismo sociale del laissez faire e il totalitarismo politico sociale dello stato, tenuto conto del fatto che comunque uno stato sano non sarà mai uno stato minimo. Una società non può esistere senza che vi si inserisca in qualche punto in freno della volontà e degli appetiti sfrenati. Occorre tornare alla guida delle idee, abbandonare i tecnicismi tattici della politica odierna, riappropriarsi della capacità progettuale che fu una delle risorse d'eccellenza della cosiddetta Prima Repubblica.