Danilo Stentella per L’Indro, 2017 © … le banche salvate dallo Stato dai fallimenti generati da una gestione finanziaria che negli anni 90 del XX secolo si chiamava creativa, e che oggi possiamo riconoscere come folle e corsara, per una riforma di un articolo di un regolamento europeo si troverebbero nella condizione di rompere quel patto banche Governo che ha garantito una forma seppure modesta di calmieramento dello spread, rischiando esse stesse ulteriori eclatanti fallimenti bancari.
Danilo Stentella (Pubblicato in https://www.lindro.it/privatizzazioni-poste-e-poi/) Le parole chiave della ennesima privatizzazione, quella di Poste Italiane, le ipotesi sottostanti, sono: raccolta di risorse finanziarie private finalizzate al rallentamento della crescita del debito pubblico e liberalizzazione del mercato. Appunto, rallentamento della crescita del debito, non riduzione dello stock, impresa impossibile con gli strumenti di politica economica al momento utilizzati dai governi italiani.
(Di Aldebrano Micheli) Da quando è stata abolita la Riserva,1971,(massa di denaro circolante conforme in valore alla riserva aurea, quindi proprietà delle Banche Nazionali), chi dà valore alla moneta non è chi la crea ma chi l’accetta che, conseguentemente, ne diventa il proprietario!!! Come in fisica l’elettricità nasce quando un rotore comincia a girare in uno statore, così il valore della moneta nasce non all’atto della sua creazione, ma a quello della sua immissione nel territorio; cioè quando inizia la fase dinamica della circolazione; il denaro è come il letame, è utile solo se sparso, tenuto in magazzino produce solo puzza; è l’accettazione che crea il valore del denaro e […]
Il Governo Letta si appresta a varare le privatizzazioni di quel che resta di buono delle partecipazioni statali, quindi in tempi di crisi, di bilanci statali in forte passivo, con il rischio di dover ricorrere all’aumento dell’IVA, questo Governo di autentici geni si prepara a vendere il poco che resta degli asset redditizi dello Stato, aggravando ulteriormente per questa via il bilancio pubblico a causa del venir meno di rendite da utili d’esercizio. Il Governo Letta si appresta a mettere sul mercato, oltre a un patrimonio praticamente invendibile in questo momento, fatto di caserme in disuso e altri edifici che non comprerebbe nemmeno un matto, il 4,3% di ENI, il […]