(Pubblicato in “Indagini” n. 82/2003) La tradizione europea che vuole la città come luogo diabolico della dannazione e del peccato, del comando e dello sviluppo, è, in Europa, antichissima. La questione era stata posta con vigore, nella prima metà del XII secolo da Bernardo di Chiaravalle, il quale sostenne che la città pone traguardi materiali e intellettuali che inducono a dimenticare che il soggiorno dell’uomo sulla terra è solo un passaggio, e addirittura suggeriscono comportamenti fatali. In seguito un neo malthusianesimo diffuso e ingiustificato ha sostenuto l’idea della concentrazione come promotrice delle possibilità offerte dalle tecniche costruttive e dalla scienza. Infine si è avuto il sopravvento della città metafora […]
Categoria Archivi: 2003
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La storia delle idee
La storia delle idee e la storia delle azioni corrono su binari paralleli che raramente si incontrano, restituire un'anima alla politica significa restituirle la forza delle idee, liberarla da quel preoccupante abbraccio con le lobbies economico finanziarie che, palesatosi dalla fine degli anni 80, ha portato in breve il sistema politico italiano alla tragica Caporetto di Tangentopoli, e alle disfatte odierne. Compito degli intellettuali è quello di individuare i nessi tra economia ed etica, di mediare tra il darwinismo sociale del laissez faire e il totalitarismo politico sociale dello stato, tenuto conto del fatto che comunque uno stato sano non sarà mai uno stato minimo. Una società non può esistere senza che vi si inserisca in qualche punto in freno della volontà e degli appetiti sfrenati. Occorre tornare alla guida delle idee, abbandonare i tecnicismi tattici della politica odierna, riappropriarsi della capacità progettuale che fu una delle risorse d'eccellenza della cosiddetta Prima Repubblica.