Berlusconi indietro
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Tabacci a La Stampa (10/06/2005):
Se Berlusconi fa un passo indietro nasce il nuovo centro con Casini e Rutelli
Se il Presidente Berlusconi avra’ il coraggio di fare un passo indietro, a quel punto credo che tutto lo scenario politico italiano subirebbe una scossa tellurica, una parte del centrosinistra tornerebbe a ragionare sulle regole del gioco e potrebbe partire un processo politico significativo: la nascita di un Centro alternativo alla sinistra”. E’ l’ipotesi avanzata dal presidente della Commissione Attività Produttive della Camera Bruno Tabacci (UDC), intervistato dal quotidiano La STAMPA: ”Penso a leader come Casini, Rutelli, Follini, a personaggi come Pisanu, Scajola, Urso, La Malfa, Marini… Con Berlusconi, che avendo fatto un passo indietro, potrebbe avere un ruolo di regia“. Tabacci prosegue nella spiegazione del suo progetto: “La mia realistica utopia e’: l’Italia ha bisogno di un grande centro alternativo alla sinistra. E se crolla questo bipolarismo, non sono io che mi devo spostare e neppure Francesco Rutelli. Ci ritroviamo nello stesso luogo”. ”Con Rutelli, confessa Tabacci, ho rapporti amichevoli da tempo, ma mi aveva incuriosito la sua decisione, presa con qualche rischio, di distinguersi dal tentativo di Prodi che vuole ricondurre tutto dentro il contenitore dell’Ulivo. E mi interessa quella sua idea di partiti non personalizzati“. L’esponente dell’Udc spiega: “Piu’ vado in giro e piu’ trovo apprezzamento per l’iniziativa di Rutelli, speculare alla nostra dell’Udc, di mettere a nudo i limiti di questo assetto bipolare”. “E con Berlusconi ne ha parlato?” chiede l’intervistatore: ”Si’, ho parlato per telefono con il Presidente Berlusconi. Io, Bruno Tabacci, penso che Berlusconi si sia posto il problema di interpretare in maniera corretta i risultati elettorali che, con l’eccezione di Catania, non lasciano dubbi. Berlusconi e’ consapevole che si sta consumando un referendum su di lui a seguito del suo protagonismo assorbente. Se Berlusconi passa la mano, quel giorno cambia tutto. Pensi ai popolari della Margherita, come De Mita, che hanno fatto dell’antiberlusconismo una ragione di vita. Senza Berlusconi le carte si ingarbuglierebbero. Anche perche’ il candidato del centrodestra non potrebbe che essere Pier Ferdinando Casini”, conclude Tabacci.