Carmelo Borg Pisani
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(Di Paolo Gulminelli, © 2018)

Il prossimo 28 novembre ricorrono 76 anni dall’impiccagione di Carmelo Borg Pisani, eroe e martire italo maltese, decorato con la massima riconoscenza dall’Italia, la medaglia d’oro al valore militare. Non viene ricordato e onorato, principalmente dall’Italia, la nazione per la quale combatté, e neanche da Malta sua patria natale. La cosa che colpisce maggiormente è che le 2 nazioni non vogliano fare i conti, giusti e veri, con il proprio passato, a causa della damnatio memoriae su tutto quello che è stato del Fascismo, senza analizzare, passo passo, le situazioni, i personaggi, e fare i giusti distinguo etici, tra ciò che è stato bene e ciò che è stato male. Carmelo Borg Pisani è stato condannato all’oblio, un oblio perenne, tanto più grave se si pensa che persino il fratello prete, Don Pawl Borg Pisani, non ne ha mai voluto parlare, quasi si vergognasse di avere avuto come parente il “fascista” Carmelo Borg Pisani, e soprattutto non si è mai preoccupato come uomo di Chiesa di adoperarsi per dare una cristiana sepoltura alla salma del fratello, gettata dagli inglesi in una fossa comune. Il prelato da perfetto ignavo si è comportato come la metà dei maltesi, che sono ancora filoinglesi e che lo considerano a tutti gli effetti un traditore. Tutto questo capita perché Malta non perdona all’Italia i bombardamenti fatti dalla Regia Aeronautica e dalla Luftwaffe che hanno distrutto pesantemente durante la 2° Guerra Mondiale l’Isola Melitense. In effetti, e questo è un dubbio storico che rimarrà sempre topico, se avessimo conquistato/invaso da subito Malta, non appena scoppiata la guerra, il 10 giugno 1940, forse la campagna su tutto il fronte Libico Egiziano ci sarebbe andata molto meglio, in termini di successi e di minimizzazione delle perdite, pensiamo soprattutto a quelle avute dai nostri convogli che trasportavano truppe e mezzi militari in Libia, pesantemente attaccati dalle forze navali ed aeronautiche inglesi che erano di base a Malta.

Ma questa è un’altra Storia e riguarda la miopia strategica dei nostri Generali ed Ammiragli, che pensavano solo a ritagliarsi vita comoda ed accumulare prebende, e non a vincere la Guerra.

Una nota scritta da Carmelo Borg Pisani con un carboncino, il 27 novembre 1942, la sera prima di essere impiccato: “I servi ed i vili non sono graditi al Signore”.