Celestino Endrici
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Celestino Endrici nacque a Don, in Valle di Non, il 14 marzo del 1866. Dopo gli studi liceali a Trento, intraprese a Roma quelli di filosofia all’Università Gregoriana, con eccellenti risultati, laureandosi nel 1891 e conseguendo l’anno successivo anche la laurea in teologia. Trascorse il suo primo anno di sacerdozio a Cles e quindi si trasferiì a Trento. Nel 1896 iniziò anche l’attività di insegnante, che lo portò a condurre presso il Seminario di Trento le lezioni di teologia morale. La chiamata come vescovo di Trento avvenne il 31 gennaio 1904, quando aveva solamente 38 anni.
Monsignor Endrici rimase alla guida della diocesi trentina per circa trentacinque anni, in un periodo ricco di conflitti e tensioni per il mondo cattolico. Il nuovo vescovo si trovò di fronte una realtà nella quale cominciava a diffondersi, nelle sue varie forme, il pensiero laico di matrice socialista, destinato a rimanere per lungo tempo un elemento di preoccupazione per la Chiesa. In questo lavoro fu sostenuto da un gruppo di sacerdoti e laici, primi fra tutti Mons. Guido De Gentili e Alcide De Gasperi, che impressero al Movimento Sociale Cattolico una presenza attiva e vivace. La sua azione pastorale fu segnata da momenti difficili e dolorosi, l’offensiva pangermanista del Tiroler Volksbund che gli costò il domicilio coatto e il confino, la prima guerra mondiale e il passaggio del Trentino dall’Austria all’Italia, con i problemi legati alla ricostruzione, ed i rapporti con il regime fascista. Alla fine del 1926 il fascismo avviò una vera e propria persecuzione. I più fidati collaboratori di Celestino Endrici, monsignor Guido de Gentili e lo stesso Alcide De Gasperi, vennero presi di mira. De Gasperi fu arrestato e processato.
Il settimanale diocesano, Vita Trentina, subì pesanti condizionamenti. Il vescovo reagì protestando con fermezza, ma ottenne soltanto la sterile solidarietà di qualche suo collaboratore. La sua attenzione e benevolenza nei confronti di De Gasperi fu costante nel corso degli anni. Nel 1905 gli affidò la direzione del più importante giornale cattolico del Trentino, La Voce Cattolica, che nel 1906 divenne Il Trentino e nel primo dopoguerra Il Nuovo Trentino. Durante il fascismo, nel 1928, Endrici intervenne anche sul Vaticano per favorire l’assunzione di De Gasperi alla Biblioteca Vaticana. Il 24 giugno 1929, con la bolla “Inter coeteras”, il pontefice Pio XI conferisce alla cattedra di Trento dignità arcivescovile, e monsignor Endrici acquistò di conseguenza il titolo di arcivescovo. Nel 1934 Endrici venne colpito da un grave attacco di cuore, sopraggiunse pesante periodo di malattia, dopo quello occorsogli tra gli anni 1921 e 1924. Si riprese anche da quest’ultima infermità pur essendo costretto a limitare considerevolmente la sua intensa attività pastorale. Riuscì tuttavia a svolgere dignitosamente il proprio impegno pastorale. Morì sei anni dopo, il 29 ottobre del 1940 e il suo corpo fu riposto in Cattedrale.