Crisi Fabbrica D’Armi di Terni, la risposta del Governo
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In riferimento a un recente articolo relativo all’ex Règia Fabbrica d’Armi di Terni, nel quale, in risposta a una proposta di interpellanza parlamentare presentata dal nostro centro studi circa le potenzialità della Fabbrica D’Armi, la sua utilità dal punto di vista occupazionale, della produzione di manufatti non necessariamente bellici, di creazione di indotto qualificato, di valido supporto ad indagini balistiche forensi e contribuzione altamente qualificata nel mantenimento del patrimonio storico di armi, nonché di esercizio della funzione calmieratrice del mercato, ecc. cosa risponde il Ministero della Difesa: 

saranno assunte 116 persone in ambito industria governativa della difesa a livello nazionale”. In realtà si tratta di personale che sarà assegnato in tutta Italia, quando la sola ex Règia potrebbe aver bisogno di oltre 1000 unità tra dirigenti, tecnici ed operai se solo si volesse rilanciarla. Cortesemente non prendeteci in giro, non siamo cretini, è chiaro che avete deciso di eliminare l’area industriale della difesa in favore dell’industria privata del settore armiero per i soliti scopi, pagare venti volte tanto un manufatto a scapito dell’interesse nazionale.

Di fronte a tale vergogna, il mio più sincero disgusto.

 

Gen. Ris. Dott. Aldebrano Micheli

Heritage Supervisor

Centro Studi “F. M. Malfatti”