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Il Giornale dell’Umbria 28.06.2013

Ad un anno dalle elezioni amministrative i promotori del “No Tevere Nera” ripartono con i soliti, demagogici, slogan di battaglia, in preparazione della campagna elettorale amministrativa 2014, e per la corsa all’accaparramento dei seggi a Palazzo Spada. La mia personale perplessità nasce dal fatto che questi soggetti si accaniscono con tale persistenza contro il Consorzio di Bonifica Tevere Nera, un ente con una gestione snella, che esegue lavori e realizza opere per mantenere un elevato livello di sicurezza idrogeologica del nostro territorio, mentre non dedicano il benché minimo interesse per quei tanti enti inutili che spesso hanno cronici buchi di bilancio o sono gestiti in modo approssimativo. E allora mi convinco che questi soggetti non hanno a cuore le finanze pubbliche, i costi sostenuti dai contribuenti, il buon governo o il bene comune, ma solo gli slogan finalizzati ad ottenere un posto nella prossima tornata elettorale, cavalcando qualsiasi cosa che sia sentita dalla pancia del popolo, e non importa se per ottenere qualche votarello si rischia di smantellare un servizio di pubblica utilità, che al più potrebbe essere migliorato (cosa non è passibile di esserlo?). Questi soggetti contribuiscono piuttosto allo smantellamento di ogni servizio pubblico, in conformità agli imperanti dettami neoliberisti, così come imposto dalla imperante cultura economica anglosassone. Da cittadino credo fermamente che chiunque si dedichi alla nobile arte della politica dovrebbe impegnarsi, assiduamente, per questioni che veramente riguardano il bene dei cittadini, tutti, e non solo di quei due o tre che devono presentarsi come candidati per l’ennesima lista civica che garantisce una poltroncina, anche a costo della menzogna.

E qualcuno si è sentito chiamato in causa, rispondendo in modo un po’ scomposto:

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parlando, a vanvera, di dodici anni di silenzi del nostro centro studi: