Print Friendly, PDF & Email

giorno_ricordo_2011

Aldebrano Micheli

Foiba è una parola del dialetto Giuliano, derivata dal latino fovea (fossa, buca, spelonca, antro, tana, trappola), che sta ad indicare una formazione geologica tipica dei terreni carsici, calcarei, consistente in una cavità ipogea scavata dall’acqua che scorre su suoli ghiaiosi o comunque permeabili. Le foibe si presentano come inghiottitoi, con le pareti irregolari, molto profondi, alcuni arrivano anche oltre i 300 metri. Durante ed appena dopo la seconda guerra mondiale, queste formazioni naturali sono state protagoniste di uno dei più dolorosi eventi della storia Nazionale del ‘900, un efferato genocidio compiuto dai partigiani del maresciallo Tito, che le usarono per gettarvi dentro migliaia di persone senza distinzione di età né di sesso, la cui unica colpa era di essere Italiani. A decine, talvolta legati tra loro col filo di ferro che serrava le mani, questi sventurati venivano portati sul ciglio del baratro, dove i sicari con la stella rossa sul berretto sparavano ai primi due o tre della fila, che cadendo nella fossa si trascinavano dietro tutti gli altri. Lascio a chi legge immaginare cosa significasse cadere per centinaia di metri sbattendo più volte contro pareti rocciose, per cadere, infine, sul fondo accidentato, con le ossa rotte. Non tutti morivano subito, ma anche dopo ore di atroci stenti. Per una forma ipocrita di riconciliazione su queste atroci vicende è calato un silenzio durato sessanta anni, da poco si è cominciato a parlarne ma, praticamente, se ne sa pochissimo. In internet sui lager nazisti, correttamente, si possono reperire informazioni per 178000 pagine, che scendono a 38700 per le foibe e 35000 per i gulag sovietici. La storiografia ufficiale si limita a sostenere che i responsabili dell’eccidio furono i partigiani di Tito, senza approfondire sui rapporti intercorsi tra questi, che hanno insozzato la categoria stessa di partigiano, e certe frange estremiste italiane. Il numero delle vittime non è mai stato accertato, anche perché in molte foibe non è facile penetrare, tuttavia sono state stimate oltre 10000 persone “infoibate”.

[youtube]http://youtu.be/QVJjainpams[/youtube]