G10 di Basilea, verso un nuovo sistema di regolazione dell’economia?
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Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, a Basilea, avrà l’occasione per fare il punto assieme ai colleghi della Federal Reserve, al presidente della Bce Jean-Claude Trichet e ai banchieri centrali di paesi che vanno dal Canada alla Cina, sulle nuove regole per mettere al riparo le banche da nuove crisi. Se ne discuterà già stasera la cena che dà inizio al Global Economy Meeting, dopo che proprio il Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria, con il Fondo monetario internazionale e il Financial Stability Board guidato da Draghi, giusto ieri hanno incassato il plauso del G-20 per il lavoro svolto sul fronte dei rischi sistemici collegati ella banche. Il Comitato di Basilea realizzerà l’anno prossimo uno studio sull’impatto quantitativo delle nuove definizioni di capitale; e Draghi ha preannunciato entro marzo 2010 un rapporto del suo Fsb sul tema bollente delle nuove regole sui bonus, e su come queste sono state messe in pratica. Un probabile, nuovo confronto fra i banchieri riguarderà le misure eccezionali, adottate dal 2007 ad oggi, con cui i governi hanno fatto fronte alla crisi. È ora di iniziare a ritirarle o no? Trichet, a Francoforte, ha dato il via distanziando nettamente la Bce dalla Fed americana e dalla Bank of England, che al contrario ha dato un’accelerata agli aiuti alle banche: la Bce a dicembre probabilmente terrà l’ultima delle sue aste con cui presta alle banche denaro a 12 mesi. Ma proprio da Draghi, al G-20 scozzese, è arrivato l’invito alla prudenza: “quando si parla di exit strategy dagli aiuti al settore bancario – ha detto – ci vuole massima cautela”, anche perché diverse banche a livello internazionale continuano ad aver bisogno di iniezioni di capitali. Toccherà domani a Trichet, che presiede il Global Economy Forum che si riunisce a Basilea, spiegare in conferenza stampa qual è lo stato dell’arte in tema di ripresa dalla crisi nelle economie. Un quadro che continua a presentare luci ed ombre, con l’Ocse che parla di segnali generalizzati di ripresa, ma dubbi diffusi sulla sua sostenibilità: con la disoccupazione americana oltre il 10%, si tratta di capire in che misura l’aumento dei senza lavoro, con le sue ripercussioni sui consumi, sarà in grado di ipotecare la crescita. E da Trichet potrebbero arrivare nuovi inviti al rigore fiscale.