(Sergio Dotto e Danilo Stentella, Altronovecento n. 27, 2015) Il ponte di Paderno D’Adda, il ponte di Ronciglione, la tour Eiffel, il Forth bridge, l’Iron bridge, la centrale Montemartini, il villaggio di Crespi D’Adda e tanti altri manufatti non sarebbero rimasti a testimoniare quell’epoca pionieristica se non fossero stati studiati da coraggiosi ricercatori, eruditi e professori e se non fossero stati tutelati da amministratori pubblici visionari, difensori del bene comune. In questo contesto di saccheggio e riciclo del territorio si inseriscono, ancora, gli appetiti sfrenati dei costruttori, i quali non solo non tengono conto di alcun apparato teorico, men che meno se colto e strutturato, ma sono in grado di […]
Archivi Giornalieri: 04/08/2015
La storia delle idee
La storia delle idee e la storia delle azioni corrono su binari paralleli che raramente si incontrano, restituire un'anima alla politica significa restituirle la forza delle idee, liberarla da quel preoccupante abbraccio con le lobbies economico finanziarie che, palesatosi dalla fine degli anni 80, ha portato in breve il sistema politico italiano alla tragica Caporetto di Tangentopoli, e alle disfatte odierne. Compito degli intellettuali è quello di individuare i nessi tra economia ed etica, di mediare tra il darwinismo sociale del laissez faire e il totalitarismo politico sociale dello stato, tenuto conto del fatto che comunque uno stato sano non sarà mai uno stato minimo. Una società non può esistere senza che vi si inserisca in qualche punto in freno della volontà e degli appetiti sfrenati. Occorre tornare alla guida delle idee, abbandonare i tecnicismi tattici della politica odierna, riappropriarsi della capacità progettuale che fu una delle risorse d'eccellenza della cosiddetta Prima Repubblica.