Non sono poveri e non scappano dalla guerra né dalla fame, ecco perché i profughi vengono in Italia

Non sono poveri e non scappano dalla guerra né dalla fame, ecco perché i profughi vengono in Italia

(Da: www.lavocedeltrentino.it) Anna Bono, docente di Storia e Istituzioni dell’Africa all’Università di Torino, conoscendo a fondo la materia, ribalta un bel gruzzolo di luoghi comuni. Al giornalista Marco Dozio in un’intervista molto interessante, spiega che chi sbarca o viene traghettato sulle nostre coste, arrivando prevalentemente dall’Africa subsahariana, per la stragrande maggioranza dei casi non è un profugo. E nemmeno un povero in fuga dalla fame. Ma un giovane maschio, spesso appartenente al ceto medio, che non scappa da guerre o persecuzioni. “La maggior parte di chi lascia l’Africa subsahariana per l’Europa non scappa né dalla guerra né dalla povertà estrema”.

Terni chiama Italia. Emergenza sicurezza, aspettiamo ancora?

Terni chiama Italia. Emergenza sicurezza, aspettiamo ancora?

(Antonio Muffari, 2015 ©) A seguito dell’ennesimo furto in casa, che a Terni, ha provocato la morte del proprietario, spesso si tratta di anziani, ed alle dichiarazioni del Procuratore capo Cesare Martellino che sprona la politica ad agire in merito, mi sorge spontanea una domanda “aspettiamo ancora ?”. Mentre il Parlamento se la mena sull’Italicum, che non interessa a nessuno e non pensa assolutamente ai problemi veri dei cittadini, la gente muore nelle case, nelle strade (ancora una volta è stata rimandata la proposta di legge dell’omicidio stradale) e la delinquenza, soprattutto straniera imperversa.

TRA DIECI ANNI NON SARÀ RIMASTO NULLA DELL’ITALIA

Di Roberto Orsi …. leader politici italiani e la stampa mainstream hanno martellato la popolazione con messaggi di una ripresa imminente. In effetti, non è impossibile per un’economia che ha perso circa l’8 % del suo PIL avere uno o più trimestri in territorio positivo. Chiamare un (forse) +0,3% di aumento annuo “ripresa” è una distorsione semantica, considerando il disastro economico degli ultimi cinque anni. Più corretto sarebbe parlare di una transizione da una grave recessione a una sorta di stagnazione. Il 15% del settore manifatturiero in Italia, prima della crisi il più grande in Europa dopo la Germania, è stato distrutto e circa 32.000 aziende sono scomparse. … Il […]