(Danilo Stentella, 2018 © in L’Indro, 13.8.2018) Dopo le privatizzazioni degli anni 90 del XX secolo è arrivata quest’altra mostruosità, Spread. Pare quasi di sentire le nonne di una volta: “fai il bravo o chiamo lo spread cattivo”, una specie di oracolo di una divinità demoniaca sumera, il Mercato, il quale quando non gli è gradito un certo governo nazionale si infuria, e quando si infuria cresce, si innalza, e fa cadere i governi, e al loro posto pone i suoi più fedeli devoti. Ma come siamo finiti nelle mani di questo Ekkimu[10]?
Danilo Stentella (Pubblicato in http://www.lindro.it/privatizzazioni-poste-e-poi/) Le parole chiave della ennesima privatizzazione, quella di Poste Italiane, le ipotesi sottostanti, sono: raccolta di risorse finanziarie private finalizzate al rallentamento della crescita del debito pubblico e liberalizzazione del mercato. Appunto, rallentamento della crescita del debito, non riduzione dello stock, impresa impossibile con gli strumenti di politica economica al momento utilizzati dai governi italiani.