E così l’uomo che a Recanati, insieme al Fai, a Italia nostra, al conte Vanni e ad alcuni discendenti di Leopardi, è riuscito a difendere un importante e simbolico tratto di paesaggio, quello del monte Tabor, più noto come il colle dell’Infinito, da una operazione di speculazione edilizia che ne avrebbe stravolto per sempre il tratto, dopo che altri geni della amministrazione della cosa pubblica nel 1998 avevano pensato di farci passare su addirittura un elettrodotto (proprio lì, con tutto un mondo a disposizione), quell’uomo, l’architetto Stefano Gizzi, oggi Soprintendente per i Beni Culturali dell’Umbria, sarebbe un problema per la regione, da rimuovere al più presto. E chi lo chiede? […]
(Di Lorenzo Piccinini, 2015 ©) Progetti condivisi, nati dal confronto tra le istituzioni e i diversi stakeholders per realizzare interventi sull’area urbana integrata tra Terni e Narni in grado di intercettare finanziamenti europei e nazionali. Se ne è discusso venerdì 26 giugno a Narni, all’auditorium di San Domenico, nel corso del convegno intitolato “Terni e Narni Smart Land”, promosso e organizzato dai comuni delle due città umbre. L’incontro ha visto nella mattinata i saluti istituzionali dei sindaci di Terni e Narni Leopoldo Di Girolamo e Francesco De Rebotti, degli assessori comunali alle Smart City Giorgio Armillei (Terni) e Marco De Arcangelis (Narni), del vescovo di Terni, Narni e Amelia Padre […]
Nel 1941, in piena Seconda guerra mondiale, alcuni illuminati intellettuali italiani stesero quello che verrà ricordato come il Manifesto di Ventotene. Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann, al confino sull’isola di Ventotene, lo stilarono in sei mesi, ispirati da alcune letture, tra le quali Le lettere politiche di Junius, pseudonimo di Luigi Einaudi, pubblicato nel 1920, e Economic Causes of War, di Lionel Robbins, del 1939. Il manifesto era essenzialmente basato su una terza via economico politica, in grado di superare difetti ed errori endemici di capitalismo e comunismo, consentendo all’ordinamento democratico e all’autodeterminazione dei popoli di assumere un valore concreto.
(Come sarà ormai chiaro a chi segue con una certa regolarità gli editoriali del nostro centro studi, la linea ideologica del nostro gruppo di lavoro è certamente di forte criticità nei confronti delle privatizzazioni ad ogni costo, della globalizzazione senza senso, della introduzione di novità che non apportino elementi di miglioramento per la vita delle collettività. Il nostro lavoro, la nostra missione, sono decisamente ispirate dal più radicale pragmatismo. Tuttavia, proprio per l’amore che abbiamo per il libero arbitrio, per la difesa della capacità di scelta, non dobbiamo e non possiamo escludere dalla pubblicazione nel nostro sito web di elementi di riflessione che non sono allineati con il nostro indirizzo. […]
Di: Angelo Casella (da www.studiocataldi.it) Presentato sotto la benevola mascheratura di facilitatore del commercio con l’abbattimento dei protezionismi occulti è in realtà qualcosa di molto diverso e insidioso. Da analizzare, per l’appunto, con la più grande attenzione. In effetti, la lettura della bozza di accordo (nelle sue poche e scarne parti rese pubbliche, essendo gestito nella più totale opacità) evidenzia un progetto assai più complesso e con finalità più marcatamente politiche che economiche, comportante implicazioni gravi e profonde nel tessuto economico e sociale dei Paesi coinvolti.